La Juve può rescindere il contratto di Pogba: cosa succede dopo la squalifica di 4 anni per doping
Cosa succede a Paul Pogba dopo la squalifica di 4 anni per doping? Se l'avventura con la Juventus sembra essere destinata a concludersi, con la possibile rescissione del contratto, anche la carriera del francese potrebbe essere al capolinea. Pogba infatti ha 31 anni, e stando al verdetto del Tribunale nazionale antidoping, il suo ritorno in campo potrebbe concretizzarsi solo a 35 anni. Questo a meno di ribaltoni in caso di ricorsi da parte di Pogba alla Corte Nazionale antidoping in appello e in terzo grado al Tas di Losanna, per un percorso che sarebbe molto lungo.
Possibile ritiro per Pogba dopo la squalifica per doping
La sentenza al momento sembra far scorrere il sipario sul Pogba calciatore, almeno ad altissimi livelli. Paul è fermo dall'11 settembre, quando era stato sospeso in via cautelare dal TNA per la positività al testosterone sintetico riscontrata nei controlli effettuati dopo Udinese-Juve del 20 agosto. Un match che l'ex Manchester United non aveva nemmeno giocato, situazione che ha permesso alla Juve di evitare guai peggiori. Proprio il club bianconero in quell'occasione si è mosso subito, comunicando al suo tesserato la sospensione in via cautelare e la riduzione dello stipendio.
La Juve può rescindere il contratto: lo stipendio è già minimo per Pogba
Questo prevedeva il regolamento e l'accordo collettivo, con Pogba che è dunque passato dal guadagnare 8 milioni di euro netti più due di bonus (calciatore più pagato della rosa), al minimo salariale ovvero circa 2mila euro al mese, per un totale di 42mila euro annui lordi. Adesso però la situazione si complicherà ulteriormente per il giocatore, visto che la squalifica di 4 anni per doping mette la Juventus nella condizione di ottenere subito la rescissione del contratto.
Valutazioni che saranno effettuate con il diretto interessato e solo dopo l'ultimo grado di giudizio come annunciato dal ds Giuntoli nei giorni scorsi. Il ragazzo dal canto suo pur rifiutando la richiesta di patteggiamento dopo le controanalisi, si è mostrato sempre "collaborativo". Da tenere conto in questo caso anche l'aspetto umano, e il rapporto tra le parti extra-calcio.
In questo caso la società piemontese risparmierebbe una cifra importante legata allo stipendio di Pogba e potrebbe anche chiedere un risarcimento danni. Un vantaggio da una situazione di svantaggio, anche alla luce del rendimento non all'altezza di Pogba in questa stagione con i tanti infortuni a frenarlo.
Inoltre in caso di separazione ufficiale prima di giugno, la Juve potrebbe dover fare i conti anche con una penale legata al decreto crescita, di cui ha giovato in occasione del ritorno in Italia del centrocampista. Quello che è certo al momento è che la Juventus non rischia nulla in termini di responsabilità oggettiva per quanto fatto dall'atleta, che si è sempre dichiarato innocente sposando la causa dell'assunzione inconsapevole.