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La Juve ora è lo zimbello degli inglesi: “Umiliata da un club indegno della Superlega, è adorabile”

Il tonfo della Juventus in Champions League ha avuto ampia eco all’estero: le parole di Allegri sono definite “allucinanti”, ma è per Andrea Agnelli e le sue ambizioni di grandezza che arrivano le bastonate più pesanti.
A cura di Paolo Fiorenza
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Se qualcuno dice che l'uscita della Juventus dalla Champions League prima dei quarti è un fallimento, con un sorteggio che era stato giudicato abbordabile come quello col Villarreal, Max Allegri alza la voce e taccia i critici di disonestà intellettuale, difendendo a spada tratta il proprio lavoro e "la buona prova della squadra per 75 minuti", insomma dal suo punto di vista non c'è "nulla da rimproverare ai ragazzi".

Orgoglio, ma anche messaggi tra le righe sul reale valore della rosa bianconera, quando il tecnico dice che "in Europa ci sono dieci squadre di livello superiore alla Juve", che col Villarreal era "un ottavo equilibrato" e che lui sa bene "quello che ha in mano". Poca autocritica, anzi la rivendicazione ostinata che "se la dovessi rigiocare la giocherei come hanno fatto i miei giocatori, è stata una buona partita". Parole che all'estero sono sembrate venire da Marte invece che pochi minuti dopo una disfatta in casa per 0-3 contro la settima in classifica della Liga, staccata di 21 punti dal Real capolista. Un'analisi "allucinante", e ancora "sconcertante": il livornese è stato letteralmente fatto a pezzi.

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Ma fuori dai nostri confini il fragoroso tonfo della Juventus ha rinfocolato anche le polemiche sul tema Superlega, la competizione secessionista che secondo Andrea Agnelli è più che mai viva e dovrebbe salvare il calcio, offrendo ai tifosi quello spettacolo di altissimo livello che chiedono e che l'attuale Champions League non sarebbe in grado di offrire. Uno spettacolo che tuttavia – secondo i fondatori della fantomatica Superlega, Juve in primis assieme agli altri due club che non mollano, Real e Barcellona – squadre come il Villarreal non sarebbero all'altezza di garantire, anzi è proprio per evitare ‘partitine' con avversari così, giudicate poco affascinanti, che era nato il progetto ‘chiuso' della competizione – almeno nella sua stesura iniziale – basato su numero fisso di top club, senza accesso meritocratico tramite i campionati nazionali.

Dybala e Vlahovic dopo il 3-0 segnato da Danjuma
Dybala e Vlahovic dopo il 3-0 segnato da Danjuma

Un'arroganza, secondo i colleghi dei media esteri, che non è assolutamente giustificata dai flop a ripetizione della Juventus in campo europeo: quella col Villarreal è la terza eliminazione di fila agli ottavi contro squadre ‘non da Superlega', dopo quelle contro Lione e Porto. In particolare sono gli inglesi a mettere in ridicolo la contraddizione tra la considerazione altissima di se stessa che ha la Vecchia Signora e i risultati deprimenti sul campo.

"L'umiliazione della Juve a Torino da parte del Villarreal non sarebbe permessa in una Superlega", scrive Martyn Ziegler, autorevole firma del Times. Il giornalista del Mirror Colin Millar rincara la dose: "La Juventus è stata eliminata dalla Champions League nelle ultime stagioni da Ajax, Lione, Porto e Villarreal. Quattro club non ritenuti abbastanza ‘glamour' per la Superlega europea da uno dei suoi principali tifosi: il presidente della Juve Andrea Agnelli. È assolutamente adorabile assistere a tutto questo".

Non farà piacere ad Allegri leggere invece il tweet della prima firma di ESPN, Andres Agulla, che nomina proprio la parola ritenuta ‘disonesta' dal tecnico: "In genere cerco di evitare la parola fallimento per definire le sconfitte nel calcio. Ma la Juventus negli ultimi 4 anni è stata eliminata da Ajax, Lione, Porto e Villarreal". Ed ancora: "Ajax, Porto, Lione, Villarreal. Non una sorpresa. è solo il livello della Juve".

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