“La Juve indebitata ci ha rubato Chiesa”: perché Commisso si è dovuto arrendere su Vlahovic
Dusan Vlahovic dovrebbe diventare un calciatore della Juventus nei prossimi giorni. L'attaccante della Fiorentina ha accettato la corte della Vecchia Signora, che da tempo l'aveva messo nel mirino per rinforzare il suo reparto offensivo, e esaudirà quello che è sempre stato un suo desiderio: vestire la maglia bianconera. Chi lo conosce da vicino ha sempre fatto riferimento a questa sua volontà, oltre a quella di giocare nel Real Madrid in un prossimo futuro, e ha dato seguito ad una vecchia linea rossa che ha visto molti leader della Viola partire alla volta di Torino per fare il salto di qualità.
Senza tornare ai tempi di Sergio Cervato, che dopo oltre 400 presenze in maglia viola e la vittoria dello Scudetto del 1956 si traferì nel capoluogo sabaudo per vestirsi di bianconero, dagli anni 1990 a oggi da Firenze verso Torino si sono trasferiti calciatori del calibro di Roberto Baggio, Federico Bernardeschi e Federico Chiesa: Vlahovic sarebbe solo l'ultimo di una serie di trasferimenti eccellenti che hanno ferito la tifoseria viola.
Chi era arrivato con la volontà di sovvertire un po' queste situazioni era Rocco Commisso, che dal giugno del 2019 è diventato numero uno del club gigliato e ha subito dichiarato guerra alle big del campionato italiano. Il fondatore di Mediacom, quinta azienda fornitrice di TV via cavo negli USA, ha parlato spesso della situazione dell’economia nostro calcio italiano e ai microfoni di 90° Minuto qualche mese fa si è soffermato sulla trasparenza delle società con accuse precise nei confronti di Juventus e Inter, con un chiaro riferimento ai loro conti: "Le regole nel calcio italiano devono essere più trasparenti, la Fiorentina è una società senza debiti, paga gli stipendi regolarmente, non è possibile che ogni 6 mesi porti soldi in Italia per rientrare nell’indice di liquidità, mentre squadre come Juventus e Inter non lo fanno. Non va bene, c’è un senso di falsità in questo calcio".
I bianconeri sono spesso al centro nelle esternazioni del proprietario della Viola e dopo l'acquisto di Federico Chiesa, che passò alla Juventus il 5 ottobre 2020 con un prestito biennale per 10 milioni di euro e l'obbligo di riscatto per 40 milioni (più 10 milioni di bonus) al verificarsi di determinate condizioni Commisso in merito a quell'operazione lo scorso agosto a Marina di Gioiosa Jonica dichiarò: "Come hanno comprato Chiesa? Ce lo hanno "rubato" perché gli hanno dato molti soldi… ecco la differenza tra noi e la Juve: più ricavi hai e più puoi spendere. Ci sono club come Juventus, Barcellona ed Inter che sono indebitati per un ‘lavoro sporco'".
Sempre nei confronti della Juventus il numero uno della Viola lanciò un duro attacco al presidente bianconero Andrea Agnelli nel corso di un'intervista al Financial Times: "La Juventus è quotata alla Borsa di Milano. Il prezzo delle azioni del club è sceso di circa un terzo nei giorni successivi alla notizia dell’indagine (della Covisoc, ndr). Se gli stessi eventi si fossero verificati in una società quotata negli Stati Uniti, gli azionisti che avevano subito perdite farebbero causa a quei farabutti. […] Ci sono anche gelosie, è vero. Perché chi altro ha fatto quello che ho fatto io in Italia? Vuoi che li elenchi? Non gli Agnelli. Il nonno, forse, non i nipoti. Non Gordon Singer al Milan. Non quel ragazzo alla Suning. Usano i soldi degli altri".
Nonostante questa guerra dialettica sempre aperta da parte di Commisso nei confronti della Vecchia Signora, il presidente della Fiorentina ora è costretto a cedere, nuovamente, ai suoi più acerrimi rivali il suo calciatore più forte. Vlahovic è cresciuto nella squadra toscana e ha un contratto in scadenza il 30 giugno 2023 ma nel momento in cui gli è stato proposto il rinnovo si è alzato il muro: la situazione non è più andata avanti e dopo mesi di stallo è esplosa poche ore fa con la notizia dell'operazione con la Juventus. Daniele Pradé, direttore sportivo del club viola, a Sportitalia ha parlato così del caso che riguarda l'attaccante serbo: "Per Vlahovic abbiamo ricevuto offerte importanti, che abbiamo valutato e sono molto sostanziose, ma non abbiamo mai avuto un riscontro dagli agenti del calciatore. Tutte le nostre porte sono aperte, vogliamo capire quello che vogliono il calciatore e gli agenti, siamo aperti anche a rimetterci seduti per il rinnovo di contratto, abbiamo avuto offerte concrete per cederlo. Per una società come la nostra che fattura 75 milioni di euro l'anno non può permettersi di perdere il giocatore a parametro zero, perciò vogliamo capire bene cosa vogliono loro e noi siamo aperti a tutto".
In poche parole, la Fiorentina non poteva permettersi di perdere a zero un calciatore del valore di Dusan Vlahovic per non mettere a rischio il suo fatturato e l'importo della cessione alla Juve dell'attaccante è, praticamente, pari al fatturato di una stagione intera del club gigliato. La gestione di Rocco Commisso ha sempre posto al primo posto i bilanci e i conti, ma spesso questi cozzano con le ambizioni sportive e le volontà dei tifosi.