Milan, Perquisizione della Guardia di Finanza: indagati Furlani e Gazidis, l’ombra di Elliott
La Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni a Casa Milan, la sede del club rossonero. L'operazione è stata portata avanti dal nucleo di polizia valutaria e non si escludono che vengano depositate notifiche a dirigenti del club per ipotesi di reato di natura fiscale, non avendo comunicato tutti i documenti alla Federcalcio. La prima nei confronti dell'ad Giorgio Furlani che risulta indagato, poi anche verso Ivan Gazidis che aveva ricoperto lo stesso ruolo nei mesi precedenti. Già nei mesi scorsi erano state avviate dalla procura di Milano alcuni indagini legate al passaggio della maggioranza del Milan, perfezionato nell'agosto 2022, dal fondo Elliott al fondo RedBird.
A proposito di quest'ultimo punto, nell'aprile dello scorso anno, furono effettuate perquisizioni e sequestri di documenti, per rogatoria, in Lussemburgo nelle sedi di Project Redblack e della sua controllata Rossoneri Sport. Si tratta delle due società attraverso le quali il fondo Elliott nel 2022 ha venduto il Milan a RedBird di Gerry Cardinale per 1,1 miliardi di euro. Un affare, questo, già oggetto di numerose cause che furono intentate da Blue Skye. Secondo i pm di Milano Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, come riportato all'interno del decreto di perquisizione, ci sarebbero "fondati dubbi sull'effettiva proprietà" del Milan a partire dal 31 agosto 2022, data fondamentale nel closing che ha portato al passaggio di proprietà dei rossoneri fra il fondo Elliot e RedBird.
Il comunicato del Milan dopo la perquisizione
Il Milan nel frattempo si è affrettato a diramare una nota sulla vicenda: "In merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria sede, la società AC Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all’acquisizione della stessa, perfezionata nell’agosto 2022. L’indagine, che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente AD del Club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all’autorità inquirente".
Oltre alla perquisizione, l’amministratore delegato del Milan dal 2022, Giorgio Furlani, e il suo predecessore Ivan Gazidis, sono indagati dalla Procura di Milano per l’ipotesi di reato di ostacolo all’attività della Federazione Italiana Gioco Calcio di vigilanza sui requisiti di legge delle società padrone di squadre di calcio. Nell'inchiesta risultavano già iscritti due ex consiglieri del Cda di Project Redblack, Jean Marc Mclean e Daniela Italia. Al momento non risulta ancora indagato il presidente Paolo Scaroni con il club di via Aldo Rossi che è totalmente estraneo alla vicenda. L’ipotesi è che il Milan non appartenga al fondo statunitense RedBird del finanziere Gerry Cardinale, ma che in realtà sia sempre rimasto e sia tuttora sotto l’influenza controllante dell’allora apparente venditore, ovvero il fondo statunitense Elliott di Paul Singer.
Qual è l'accusa nei confronti del Milan
L'ipotesi che viene suggerita è dunque quella di dichiarazione di fatti non rispondenti al vero rispetto alla situazione economica, patrimoniale, finanziaria e l'assetto proprietario del Milan anche occultando con mezzi fraudolenti. Le perquisizioni odierne mirano a rafforzare ciò che è già in possesso degli inquirenti e che sarebbe già stato appurato proprio nei precedenti blitz negli Stati Uniti e in Lussemburgo per fare luce sulla cessione del club. Dagli elementi che sono in mano agli inquirenti emerge come la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita sia proveniente da un veicolo societario non riferibile alla stessa RedBird.
L'ipotesi è dunque quella che il fondo Elliott conservi attualmente il controllo sostanziale della società. Se tutto ciò venisse confermato, il Milan verrebbe inoltre coinvolto in una violazione dell'articolo 5 del regolamento Uefa: nelle Coppe Europee l'articolo vieta a chi controlla già una squadra che possa avere influenza pure su altri club iscritti alle medesime competizioni. In questo caso il fondo Elliott controllerebbe sia il Milan che il Lille, squadra francese pure iscritta alla Champions League.
Il reato di cui è accusato Furlani e gli altri tre indagati
Secondo quanto emerge dall'indagine dei pm contenuta all'interno del decreto, Daniela Italia e Jean Marc Mclean, amministratori della società lussemburghese Project Redblack, che controlla la Rossoneri Sport Investment, anch'essa lussemburghese e detentrice delle azioni del Milan, avrebbero ostacolato le funzioni di vigilanza della Figc, a cui è sottoposto il club assieme all'ad rossonero Furlani e al suo predecessore Gazidi. Sarebbero stati esposti fatti materiali non rispondenti al vero occultando fatti che avrebbero dovuto comunicare e che riguardavano la situazione economica, patrimoniale e finanziaria relativa all'assetto proprietario della società. In poche parole sarebbe stato nascosto alla Figc, tra il 2022 e il 2023, che Elliott, nonostante la vendita di due anni fa, controllasse ancora il club.
Il rapporto evidenzia inoltre il fatto che i pm milanesi si stiano muovendo sul Milan basandosi su altri punti emersi soprattutto dalla relazione trimestrale del club inviata il 27 maggio 2022 alla Figc. Qui non c'era alcun riferimento al fatto che appena 24 ore prima fosse stato sottoscritto il preliminare di vendita del Milan. Ma a mettere in evidenza incongruenze su questa vicenda è stata anche l’autorità di vigilanza sulla Borsa americana, l'equivalente della Consob in Italia, che ha riscontrato tre singolarità e incongruenze. Tra queste ci sarebbe un documento scritto internamente dal Milan, preparato in occasione dei colloqui avuti dal club con potenziali acquirenti arabi, finito tra le mani degli inquirenti, in cui viene evidenziato l’attuale assetto societario. Un documento che fa emergere alla Guardia di Finanza la convinzione che ad oggi ci sia un'influenza dominante sul Milan da parte di Elliott e non di RedBird.