La grandezza dello sport, Guardiola in lacrime per la partenza di Klopp: “Mi mancherà, è parte di me”
In uno dei giorni più belli della sua carriera – adesso è non solo l'unico allenatore ad aver portato a casa due Triplete, ma anche l'unico ad aver vinto quattro campionati inglesi di fila – Pep Guardiola consegna gran parte del suo cuore di uomo di sport a Jurgen Klopp, all'insegna di una grande rivalità che è diventata rispetto e riconoscimento della grandezza altrui che fa risplendere ulteriormente la propria. Il 53enne tecnico catalano ha vinto oggi il sesto titolo della Premier League nei suoi otto anni di Manchester City, ma si è commosso solo quando gli è stato chiesto di Klopp, riferendogli le belle parole spese dal tedesco per lui.
Venerdì, nella conferenza di vigilia di Liverpool-Wolverhampton, Klopp aveva detto ai giornalisti, a proposito di Guardiola e della probabile vittoria della Premier da parte del City: "È il miglior allenatore del mondo… se mettete qualsiasi altro allenatore in quel club, non vinceranno il campionato quattro volte di fila". Parole che sono state riportate a Pep nel dopo partita del successo sul West Ham, ed è lì che la voce dello spagnolo si è incrinata più volte, mentre i suoi occhi si facevano lucidi.
"Mi mancherà molto, Jurgen è stato una parte davvero importante della mia vita – ha detto Guardiola – Mi ha portato ad un altro livello come allenatore. Penso che ci rispettiamo incredibilmente, ho la sensazione che tornerà. Voglio solo ringraziarlo tanto per le sue parole. Gli auguro tutto il meglio. Spero che la sua ultima partita sia stata speciale per lui, perché se lo merita. La gente dice: ‘Quanti titoli hai vinto?' Non si tratta solo di questo. Certo, è importante, ma non si tratta solo di questo. Sono personalità. Quando stanno in un posto, rimangono lì per sempre. Al livello di Bill Shankly, Bob Paisley e le altre leggende, Jurgen sarà lì".
Rispetto, grandezza, empatia. Eh sì, anche affetto. Pep sa che senza un antagonista del livello di Klopp la sua saga non sarebbe stata la stessa. Le leggende sanno riconoscersi.