La grande gloria commuove lo spogliatoio del Barcellona, ha la SLA ma non molla: “Voglio vivere”

Quella tra il Barcellona e il Manchester City non è soltanto un'amichevole tra due big del calcio mondiale, pronte a vivere una stagione da protagonista. La sfida del Camp Nou si è rivelata unica grazie anche al padrino speciale della stessa, ovvero Juan Carlos Unzué ex gloria blaugrana che ormai da tempo combatte una durissima battaglia contro la SLA. Le parole, l'entusiasmo e il coraggio dell'ex portiere hanno colpito tutti, negli spogliatoi e in campo, lasciando il segno.
Una vita per il pallone quella di Juan Carlos Unzué Labiano capace di difendere in carriera i pali di Osasuna, Barcellona, Siviglia, Tenerife e Oviedo. Un feeling unico con il Camp Nou, dove è tornato da allenatore dei portieri prima nel 2003 rimanendovi fino al 2010 e poi dal 2014 al 2017. Una carriera che si è interrotta a sorpresa nel 2020, quando aveva iniziato a prenderci gusto anche come primo allenatore. Il motivo? La scoperta di essere affetto dalla maledetta SLA, la sclerosi laterale amiotrofica.
Il Barcellona non lo ha mai lasciato solo, e ha deciso di fargli vivere una serata speciale in occasione dell'amichevole di beneficenza contro il Manchester City del suo amico Pep Guardiola. Unzué con il suo solito piglio, è entrato nello spogliatoio dei catalani prima del fischio d'inizio del match per ringraziare tutto il gruppo per l'impegno profuso. Le sue parole hanno colpito i giocatori, come mostrano alcuni video registrati da alcuni presenti: "Con il vostro impegno, la vostra sensibilità, e quella del club, possiamo realizzare una buona raccolta che ci aiuterà ad indagare sulla malattia che ci affligge, la SLA. Non ho altro da dire. Voglio essere coinciso e vi auguro una partita di fantastica e una grande stagione".
Unzué che a causa degli effetti della malattia è costretto a muoversi sulla sedia a rotelle, è stato poi accompagnato sul terreno di gioco del Camp Nou. Qui ha dato il calcio d'inizio, davanti ai calciatori delle due squadre e al pubblico che gli ha dedicato una standing ovation: "Ringrazio i giocatori e voi tifosi che avete acquistato i biglietti e le donazioni, vogliamo continuare a vivere, con la SLA, ma per questo abbiamo bisogno di voi. Non c'è tempo da perdere". Un momento che difficilmente sarà dimenticato.