Greta Beccaglia molestata in TV si sfoga: “Colpa del tuo abbigliamento, mi hanno detto anche questo”
Nella domenica in cui la Serie A rinnova l'adesione alla campagna di sensibilizzazione contro la molestia sulle donne, nel week-end dei calciatori che vanno in campo col segno rosso sul viso a corredo dell'iniziativa, succede che una giornalista sia palpeggiata all'esterno dello stadio mentre svolge il suo lavoro. È successo a Greta Beccaglia che si trovava all'esterno dello stadio "Castellani" di Empoli. Era lì per Toscana TV a raccogliere le reazioni dei tifosi al termine dell'anticipo di campionato vinto dalla squadra di Andreazzoli (2-1) con la Fiorentina. Da studio le danno la linea, il collegamento parte, alle spalle della reporter si notano gli spettatori che lasciano l'impianto. Uno di loro le si avvicina e, mentre le passa affianco, allunga la mano e le palpeggia il sedere.
"Non puoi fare questo", la reazione pacata della giornalista in diretta tv mentre da studio il collega la invitava "a non prendersela". Come se fosse colpa sua. Come se fosse un torto, un eccesso di suscettibilità, rimproverare qualcuno che ti ha messo le mani addosso senza alcun motivo. Come se ribellarsi a quell'atto così cafone e da maleducato fosse un'esagerazione.
Fin qui la cronaca di quel brutto gesto, irrispettoso e "inaccettabile". Così lo definirà la giornalista definirà nello sfogo condiviso sui social attraverso le stories pubblicate su Instagram. "Non è stato un collegamento molto bello per me – le parole di Beccaglia -. Ho provato anche ad andare avanti e a sorridere. Adesso invito tutti quelli che riconoscono la persona che si è comportata in quel modo a scrivermi anche in privato così la denuncio".
Bastare dare un'occhiata alla registrazione dell'episodio per avere contezza di quanto accaduto. La stessa giornalista ha voluto pubblicare su Instagram quello spezzone di collegamento a corredo del quale ha raccontato cosa è successo e ha provato in quel momento. "Terminata la diretta della partita – ha aggiunto Beccaglia – sono uscita dallo stadio per aspettare i tifosi. Purtroppo hanno iniziato a urlarmi cose non carine mentre io ero a lavoro, mentre io ero in diretta e uno di loro si è anche permesso di tirarmi uno schiaffo sul culo".
La chiosa della giornalista spiega bene quanto si sia sentita offesa. "Mi hanno perfino detto che avevo un abbigliamento provocante. Avevo un jeans e un giubbotto… mi scoccia anche doverlo dire. Una cosa del genere è inaccettabile, in particolare nel 2021 quando una ragazza come me si fa un mazzo così per diventare giornalista, per raggiungere il suo obiettivo e queste persone non esistono".