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La gestualità di Cristiano Ronaldo fa discutere: “Non sopporta più i compagni della Juve”

Pasquale Bruno torna a parlare della Juventus e di Cristiano Ronaldo, attaccandolo per l’insofferenza mostrata agli errori dei compagni nelle ultime partite. Cita, in particolare, un episodio in cui il portoghese si è lamentato con Chiellini, affermando se CR7 si fosse rivolto a lui in quel modo, gli sarebbe entrato male più volte in allenamento.
A cura di Valerio Albertini
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Pasquale Bruno torna a parlare della Juventus e, in particolare, di Cristiano Ronaldo. L'ex giocatore sia dei bianconeri che del Torino non è mai stato tenero nei confronti della società di Andrea Agnelli né tantomeno verso l'asso portoghese, attaccato in passato per non aver ancora imparato l'italiano. Anche questa volta, ai microfoni di Tiki Taka, l'ex difensore non è andato per il sottile, criticando fortemente l'atteggiamento assunto da CR7 nelle ultime partite della Juventus, finito sotto i riflettori dopo il discusso lancio della maglia a fine gara dopo Juve-Genoa e, in generale, per il suo atteggiamento nel corso delle ultime partite:

"Ronaldo non sopporta più i compagni di squadra, è evidente. Si lamenta e sbuffa quando questi commettono errori. Ormai è diventato insofferente, i suoi gesti sono antipatici".

L'episodio con Chiellini e la spiegazione di Bruno

Bruno cita un episodio in particolare, quando, nell'ultima partita contro il Genoa, il capitano della Juventus Giorgio Chiellini ha sbagliato un passaggio e Cristiano ha mostrato la sua disapprovazione, spiegando cosa sarebbe successo se il portoghese si fosse azzardato a rivolgersi a lui in quel modo:

"La scena con Chiellini è emblematica. Dopo un appoggio sbagliato del capitano, Ronaldo si lamenta e Chiellini gli mette una mano sulla spalla per scusarsi. Ciò che mi chiedo io è: che fine ha fatto la dignità di un giocatore come Chiellini, che ha fatto la storia della Juventus? Se Cristiano avesse fatto una cosa del genere nel mio Torino con me, Policano o Annoni, non gli avremmo detto nulla in campo, ma durante le partitelle di allenamento in settimana gli saremmo entrati male più volte. Avremmo continuato fin quando lui non ci avesse chiesto perché ci comportassimo così e, a quel punto, gli avremmo risposto che il motivo stava nel suo poco rispetto nei nostri confronti".

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