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La gestione difficile di Ronaldo: con Sarri aveva smesso di fare la parte tattica in allenamento

Con Cristiano Ronaldo si prende tutto il pacchetto: i tantissimi gol, ma anche una gestione difficile sia da parte della società che dell’allenatore. La visita in Ferrari di lunedì mattina, mentre il resto della squadra era alla Continassa, esplicita come il portoghese segua un percorso personalizzato: emblematico quanto accaduto con Sarri.
A cura di Paolo Fiorenza
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La visita di Cristiano Ronaldo in Ferrari a Maranello all'indomani della rovinosa sconfitta della Juventus contro il Milan – con tanto di ‘scorta' ai massimi livelli rappresentata da Andrea Agnelli e John Elkann – non solo ha fatto storcere la bocca ai tifosi bianconeri, ma ha reso ancora più evidenti due cose: quanto il portoghese sia un corpo estraneo – per non dire un mondo a sé stante – rispetto alle normali dinamiche all'interno di uno spogliatoio e come sia difficile gestire il pacchetto Ronaldo da parte di chi se lo porta a casa.

Sul primo punto è evidente come alla Continassa non tutti gradiscano il trattamento di favore concesso al portoghese: del resto i rapporti con i compagni sono ridotti allo stretto indispensabile sul campo, all'esterno Cristiano fa vita a sé. Quanto invece alla gestione da parte della società ma anche dell'allenatore, l'azienda Ronaldo porta una serie di compromessi da dover accettare: la gita a Maranello per comprare una Ferrari Monza il giorno dopo una sconfitta che può valere la Champions rientra tra questi, in un lunedì mattina in cui il resto della squadra era chiamata a presentarsi all'allenamento visto che non c'era l'abituale giorno di riposo a causa del turno infrasettimanale.

Chi è sceso in campo col Milan l'indomani ha fatto solo una seduta di scarico e lo stesso Ronaldo avrebbe fatto probabilmente solo massaggi, fatto sta che il dubbio non si è posto, visto che l'attaccante bianconero ha preso la via dell'Emilia. La circostanza aveva fatto pensare ad un possibile riposo del portoghese stasera contro il Sassuolo, ma la sua convocazione è un indizio in senso opposto: difficile che una volta partito si accomodi in panchina.

Che del resto Cr7 segua un programma personalizzato diverso dal resto della squadra lo dimostra quanto accaduto sotto la gestione di Maurizio Sarri: Ronaldo aveva smesso di fare la parte tattica degli allenamenti, svela la ‘Gazzetta dello Sport'. Il che dà davvero l'idea delle difficoltà incontrate da un tecnico come l'ex Napoli, che sulla tattica ci ha costruito una carriera. Ma con Ronaldo va così: prendi i gol a pacchi, ma prendi anche tutto il resto.

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