La frustrazione di Mbappé al Pallone d’Oro: fischiato e deluso, reagisce male
L'espressione che aveva stampata sul viso diceva tutto. Quando Kylian Mbappé ha letto la classifica del Pallone d'Oro deve esserci rimasto male. È finito sesto dietro Karim Benzema (vincitore), Sadio Mané, Kevin De Bruyne, Robert Lewandoswski e Mohamed Salah. Una brutta serata per l'enfant prodige del calcio francese, fischiato e sbeffeggiato nella ‘sua' Parigi: il suo arrivo al Théâtre du Châtelet è stato accompagnato da bordate di ‘buuuu' e mugugni. Una manifestazione di disappunto che ha fatto irruzione nel corso della diretta e di fronte alla quale null'altro ha potuto fare che far finta di niente, replicando solo al cenno di uno spettatore che gli ha teso il pugno a mo' di saluto.
Un po' se lo aspettava, un po' c'è rimasto male: lì fuori, intorno a lui tira un'aria avvelenata; lì dentro le cose non sono mai andate meglio. E l'eliminazione clamorosa del Paris Saint-Germain agli ottavi della scorsa Champions League (ironia della sorte, giustiziato proprio da Benzema) non era certo il miglior bigliettino da visita per auspicare a qualcosa di gratificante.
La sua reazione non è passata inosservata. A parte un applauso e un sorriso apparsi forzati quando l'attaccante dei blancos è salito a ritirare il trofeo, Mbappé s'è preso la scena per il disagio e per la frustrazione mostrati nei momenti salienti della cerimonia. Lassù c'era il bomber che s'è fatto largo in campo, segnando gol a raffica e la maggior parte dei quali pesanti, che ha riempito il vuoto lasciato da CR7 e ne è uscito dal cono d'ombra, che ha scontato la sua ‘cattiva' per qualche pasticcio con l'esclusione dalla nazionale e adesso s'è ripreso tutto. A Karim la gloria, a lui la frustrazione per una situazione nel complesso imbarazzante.
La più grande (e strapagata) promessa del calcio mondiale mai sul podio negli ultimi cinque anni. A leggere i piazzamenti nella speciale graduatoria gli viene il magone. Eccezion fatta per il posto ai piedi del podio nel 2018 (dietro Luka Modric, Cristiano Ronaldo e il connazionale Antoine Griezmann), ha chiuso per due volte sesto (nel 2019 e in questa edizione) e una volta settimo (nel 2017). Nemmeno la vittoria della Coppa del Mondo quattro anni fa gli è stata sufficiente per scalare le gerarchie del calcio internazionale e fare breccia nei cuori della giuria dei giornalisti.
Perché tanto astio nei suoi confronti? I tifosi francesi non gli hanno mai perdonato né l'atteggiamento ondivago avuto nell'estate scorsa, quando è sembrato a un passo dal Real Madrid salvo firmare un nuovo contratto milionario col Psg, né la sortita più recente sulla volontà di lasciare il club addirittura a gennaio.
"Non ho mai chiesto la mia partenza nella prossima sessione di mercato – disse smentendo quelle voci -. Le informazioni che sono uscite il giorno della partita di Champions League contro il Benfica non le ho capite. È tutto falso e no so queste informazioni da dove siano potute uscire". Ma nessuno gli ha creduto. E in squadra non è visto certo di buon occhio da una parte dei compagni.
La rottura, però, s'è consumata anche per altro: anche la questione degli sponsor e la convenzione sui diritti d'immagine dei giocatori che indossano la maglia della Francia ha fatto discutere e alimentato disapprovazione nei suoi confronti.