La Francia rischia la retrocessione: il clamoroso paradosso dei campioni del mondo
Ultima nel proprio girone di Nations League: la Francia campione del Mondo in carica nonché detentrice dell'ultima edizione del neonato torneo targato UEFA inizia a vedere i fantasmi e a dover fare i conti con un destino che sembrava impossibile ma che via via si sta delineando in modo quasi paradossale. Perché le prime tre gare disputate contro Austria, Croazia e Danimarca sono a testimonianza di una classifica imbarazzante con soli due punti all'attivo ma soprattutto pericolosa visto che il fanalino di coda a fine prima fase sarà costretta a retrocedere nella League B.
Nell'ultima uscita c'è voluta una zampata di Mbappè per evitare il secondo sconcertante ko in tre uscite, eppure il pareggio conquistato di rimonta contro l'Austria non cambia la realtà dei fatti con i transalpini in piena crisi di identità e gioco. Così mentre la Danimarca primeggia con 6 punti e Austria e Croazia si contendono lo scettro di principale antagonista per la Final Four, sono i campioni del Mondo a piangere amaramente malgrado Deschamps abbia richiamato a sè campioni di prima qualità per l'occasione.
Una crisi che non era stata di certo annunciata, con una Nazionale che partiva da indiscussa favorita per il Gruppo A1 di Nations League e che, invece, si è ritrovata a navigare nei fanghi del fondo classifica che, per il regolamento del torneo, significano anche un destino peggiore: retrocessione nella seconda fascia dalla prossima stagione. Se, infatti, la Francia non riuscirà a cambiare marcia nelle prossime tre gare, il rischio è più che reale e creerebbe un cortocircuito senza precedenti, con la migliore Nazionale del momento relegata al ruolo di comprimaria da periferia del calcio che conta.
In Patria nessuno ne parla, i quotidiani e i tifosi tacciono nella convinzione che Benzema, Mbappè, Hernandez e Griezmann hanno tutto in regola per riemergere ma oltre ai tabellini, anche le statistiche non sono confortanti: in tre partite i francesi hanno tirato in totale 40 volte con una media di un tiro ogni 6/7 minuti ma sono arrivati solamente tre gol, uno con Mbappè, un altro con Benzema e il terzo con lo juventino Rabiot. Ma cosa sta succedendo? Una delle motivazioni più evidenti è che anche per la nazionale transalpina è tempo di sperimentazioni e di valutazioni di giocatori che non hanno trovato continuità e spazio.
I Mondiali del Qatar, dove la Francia c'è regolarmente senza alcun tipo di problema, sono molto lontani e Deschamps sta approfittando per fare le sue valutazioni. Non è un caso se per tutti e tre gli incontri di Nations League la formazione iniziale non è mai stata la stessa: con l'Austria la Francia si era presentata con uno schema di gioco differente, un 4-4-2 con Kamara in difesa, in mediana Diaby e Tchouameni, l'attacco iniziale era formato da Griezmann e Benzema. Nel match precedente, contro la Croazia nel 4-2-3-1 iniziale c'erano Kimpembe, Digne, Nkunku e Ben Yedder, tutti in panchina nella gara del debutto contro la Danimarca dove si era presentato con un improbabile 3-5-2 (e Griezmann in mediana).
In totale, Deschamps in tre partite ha cambiato tre moduli, fatto 11 sostituzioni e utilizzato la bellezza di 24 giocatori senza mai schierare due volte la stessa formazione. Sperimentazione estrema, plausibile ma per nulla funzionale. Se non vuole piombare nell'incubo di dover affrontare la prossima Nations League in Liga B, è ora di svegliarsi immediatamente.