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La foto della festa Champions dell’Aston Villa, i tifosi notano qualcosa: un giocatore è raggelato

L’espressione impietrita di Ollie Watkins nel momento dell’esplosione della gioia dell’Aston Villa per la qualificazione alla Champions League ha sollevato sconcerto e fatto porre domande: c’è un motivo.
A cura di Paolo Fiorenza
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La vittoria del Manchester City sul Tottenham non solo ha avvicinato la squadra di Guardiola al quarto titolo di Premier League consecutivo, impresa mai riuscita prima nella storia del calcio inglese, ma ha anche dato la matematica certezza della qualificazione alla Champions all'Aston Villa, che torna nella massima competizione continentale dopo ben 41 anni (allora era Coppa dei Campioni, la squadra di Birmingham venne eliminata nei quarti dalla Juventus). Ad una giornata dalla fine, i Claret & Blue sono sicuri del quarto posto ai danni proprio degli Spurs e dunque è stato più che naturale che al fischio finale del match di ieri sera esplodesse la gioia irrefrenabile di tutto l'Aston Villa, riunitosi davanti alla TV per assistere alla partita: dai giocatori al tecnico Emery, al Ds Monchi, sono tutti saltati come tappi di champagne, tra urla belluine. Tutti tranne uno.

L'espressione raggelata, per non dire "sventrata" come ha scritto qualcuno Oltremanica, di Ollie Watkins è stata subito notata nella foto dell'esultanza di gruppo pubblicata dall'Aston Villa, diventando virale sui social. Mentre tutti si abbracciavano e l'alcol scorreva a fiumi, col Dibu Martinez gran maestro di cerimonie col bottiglione in mano, era impossibile non notare il volto cupo e impietrito del 28enne attaccante della nazionale inglese, tra i principali protagonisti della strepitosa stagione della squadra (27 gol e 13 assist in 52 presenze complessive).

La reazione del tutto singolare di Watkins ha creato sconcerto e fatto porre domande sul perché – nel momento di massima gioia inseguito per tutto l'anno – restasse immobile come un gatto di marmo, quasi attonito e insensibile al caos festoso che esplodeva tutto intorno a lui. La risposta è nel cuore del calciatore: un cuore di tifoso dell'Arsenal fin da bambino. Quell'Arsenal per il quale la vittoria del City ha significato il quasi certo addio al sogno di vincere la Premier dopo 20 anni di digiuno (nell'ultima giornata Haaland e compagni ospiteranno un West Ham che non ha più nulla da chiedere).

Nel 2020 Watkins aveva parlato del suo desiderio di giocare un giorno per i Gunners. A quel tempo giocava ancora in Championship per il Brentford, prima di approdare in Premier all'Aston Villa. "Questo è il sogno, giocare per l'Arsenal un giorno – aveva detto – È una possibilità a lungo termine. Sono un tifoso dell'Arsenal, Thierry Henry era il mio idolo, era incredibile da guardare".

I nostri sentimenti spesso ci tradiscono, sono così scolpiti nel nostro cuore da non riuscire a pensare ad altro, anche quando quel sogno d'amore è sfumato e resta solo un pensiero tanto forte che non ci lascerà mai. È quello che è successo ad Ollie: la Champions raggiunta con l'Aston Villa non ha potuto cancellare neanche per un istante la sua fede per l'Arsenal.

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