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La Fiorentina si gode un super Pulgar: “Mi piace essere cattivo”

Qualità e quantità, tecnica e aggressività. Erick Pulgar si è finora rivelato un acquisto azzeccato per la Fiorentina. Il centrocampista cileno, in A dal 2015 dopo il rendimento in crescendo al Bologna, si è preso anche la Viola. Geometrie e visione del gioco per un giocatore che però in campo non fa mai mancare il suo apporto da guerriero. A tal proposito nella sua ultima intervista, Pulgar ha parlato della sua fama di “cattivo”, dimostrando di gradire questa definizione.
A cura di Marco Beltrami
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Qualità e quantità, tecnica e aggressività. Erick Pulgar si è finora rivelato un acquisto azzeccato per la Fiorentina. Il centrocampista cileno, in A dal 2015, dopo il rendimento in crescendo al Bologna si è preso anche la Viola. Geometrie e visione del gioco per un giocatore che però in campo non fa mai mancare il suo apporto da guerriero. A tal proposito nella sua ultima intervista, Pulgar ha parlato della sua fama di "cattivo", dimostrando di gradire questa definizione.

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La Fiorentina si gode il super rendimento del neoacquisto Pulgar

Erick Pulgar non poteva immaginare esordio migliore nella Fiorentina. Il centrocampista è stato uno dei colpi della nuova dirigenza viola targata Commisso: 10 milioni al Bologna pur di portare alla corte di Montella il nazionale cileno. Due partite di campionato e altrettanti gol per Pulgar, entrambi su rigore. Glaciale e impeccabile dal dischetto, perfettamente a suo agio nella linea mediana viola in cui si è integrato alla perfezione. Purtroppo le sue prestazioni (e i suoi gol) non hanno aiutato la Fiorentina a portare a casa punti, ma per il prosieguo del campionato c'è grande fiducia nella sua ulteriore crescita.

Pulgar e la fama di cattivo

Prestazioni importanti dunque e solito contributo in termini di generosità e piglio. Un aspetto che anche in passato gli ha spesso e volentieri garantito una fama da "cattivo". In un'intervista al quotidiano toscano La Nazione, Pulgar ha parlato dei suoi modelli professionali, spiegando anche la sua idea di "cattiveria" nel calcio: "I miei miei miti, i giocatori che mi sono preso come esempio, da sempre sono Vidal e Busquets. Sono uno che quando c’è da battersi mi ci tuffo sempre. E non solo a metà campo. Ma anche in difesa e perché no, in attacco. Se fare questo significa essere ’cattivo’… beh, allora non posso dire di no. E sinceramente mi piace". E la Fiorentina non può che augurarsi che il guerriero Pulgar non sfoderi tutto il suo repertorio ancora, nel prossimo delicato match contro la Juventus

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