La Fiorentina non esonera (ancora) Vincenzo Montella. Su di lui l’ombra di Gattuso
Vincenzo Montella resta al suo posto. Almeno per il momento la Fiorentina ha deciso di confermare l'allenatore, augurandosi di non dover ricorrere all'esonero. La terza sconfitta consecutiva fa più male: in casa, contro il Lecce (gol di La Mantia), a corredo di una prestazione evanescente (la viola fa gioco ma non conclude) e caratterizzata anche dall'infortunio alla caviglia capitato a Ribery. Le condizioni dell'ex attaccante del Bayern Monaco preoccupano il club, col rischio che il francese sia costretto a star fermo un periodo di tempo troppo lungo rispetto alle esigenze dei toscani.
Il presidente Commisso non esonera (ancora) Montella
Il presidente Rocco Commisso s'è preso una pausa di riflessione: ha scelto di non cedere all'impulso e lasciato prevalere la ragione nonostante i numeri e la classifica spingano a decisioni differenti. Nove punti di distacco dalla zona Europa League, squadra precipitata nell'anonimato di metà graduatoria. Né carne, né pesce: ecco cos'è la Fiorentina al netto della malasorte, degli infortuni e dei mal di pancia (il caso Federico Chiesa) che pure hanno aggiunto zavorra alle ambizioni e alimentato le voci su Gennaro Gattuso, nome accostato alla panchina in caso di licenziamento del tecnico attuale.
Fiducia a termine: si gioca tutto a cominciare dal Torino
La fiducia accordata a Montella c'è (lo stesso presidente ha esortato la squadra) ma a tempo. È inevitabilmente vincolata ai prossimi risultati e alla capacità di dare una sterzata ai risultati, al rendimento, alle aspettative deluse. Come può fare a salvare se stesso e la Viola? Tornare a vincere, non c'è altra possibilità per il tecnico. E non gli basteranno più le capriole dialettiche per giustificare gli stop arrivati contro Cagliari, Hellas Verona e Lecce. Calendario alla mano, si gioca tutto fino alla pausa contro Torino, Inter e Roma.
Non mi arrendo affatto, se continueranno a farmi lavorare avrò ancora più voglia di prima – ha ammesso Montella nelle interviste del dopo gara -. Non ho intenzione di mollare e la squadra è dalla mia parte. Certe cose, però, non dovete chiederle a me perché non sono io a prendere le dcisioni. Sono sicuro che giocando così ne perderemo poche.