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La Fiorentina caccia un giornalista, Barone gli mette in tasca 50 euro: “Non ti vogliamo”

Un giornalista, Francesco Matteini, è stato cacciato dal Viola Park – il nuovo centro sportivo della Fiorentina – nonostante avesse acquistato regolare biglietto per assistere al match tra le formazioni Primavera del club gigliato e del Milan.
A cura di Paolo Fiorenza
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Brutto episodio stamattina al Viola Park,  il nuovo centro sportivo della Fiorentina, dove si è giocato il match tra le formazioni Primavera del club gigliato e del Milan, terminato 1-1. Secondo quanto denunciato in una nota da Ussi, Assostampa Toscana e Ordine dei giornalisti, un giornalista provvisto di regolare biglietto – Francesco Matteini –  è stato cacciato dal Dg della Fiorentina Joe Barone.

"Il giornalista Francesco Matteini è stato cacciato dal Viola Park Rocco Commisso, oggi, mentre stava per assistere alla prima partita ufficiale nel nuovo impianto, fra la Primavera della Fiorentina e del Milan – attacca la nota – Il direttore generale della società, Joe Barone in persona, ha chiesto ad una addetta di accompagnarlo alla porta, nonostante Matteini avesse il diritto di restare visto che aveva pagato regolarmente un biglietto online. Sconcertati dal comportamento della Fiorentina, rilevano che è stato violato il diritto di cronaca, garantito dall'articolo 21 della Costituzione, oltre a quello di un cittadino che aveva comprato un biglietto per assistere ad uno spettacolo in un luogo privato però aperto al pubblico".

"Ma è ancora più preoccupante la motivazione dell'espulsione: ‘Lei è un giornalista sgradito'. Significa che, d'ora in avanti, in qualsiasi manifestazione aperta al pubblico (politica, sportiva, eccetera) i giornalisti potranno essere allontanati secondo il libero arbitrio di chi la organizza. Inaccettabile e insopportabile. Appello al Coni, alla Federcalcio, alla Lega di serie A, perché intervengano con gli strumenti di cui dispongono per difendere la libertà di stampa nel nostro Paese ed evitare che episodi discriminatori, come la cacciata di un giornalista ‘sgradito', non debbano più ripetersi", conclude la denuncia.

Il Dg della Fiorentina Joe Barone col presidente Rocco Commisso
Il Dg della Fiorentina Joe Barone col presidente Rocco Commisso

È lo stesso Matteini, al quale Commisso aveva appioppato un 2 in pagella nello scorso febbraio per le critiche alla sua gestione della Fiorentina, a raccontare con dovizia di particolari cosa è accaduto stamattina al centro sportivo appena inaugurato: "Sono arrivato davanti al Viola Park. All'ingresso c'era il Dg Joe Barone con il comandante della Polizia municipale di Bagno a Ripoli. Ho salutato entrambi (Barone non ha risposto al saluto) e mi sono messo in coda con gli altri tifosi all'ingresso dello stadio. Arrivato all'interno del Viola Park, prima del controllo biglietti, sono stato affrontato da Barone che, ad alta voce, ha ripetuto più volte ‘Lei non è gradito e non può entrare. Questo è un posto privato e entra solo chi vogliamo noi. Lo scriva: Barone non mi ha fatto entrare'. Ho risposto che certamente lo avrei scritto (promessa mantenuta), ma volevo sapere qual era il motivo. La risposta, ripetuta più volte, è stata ‘Perché è un giornalista non gradito qui'. Poi se n'è andato".

"Un attimo dopo è arrivato il responsabile della comunicazione, Alessandro Ferrari, il quale ha ribadito: ‘Non puoi entrare, non ti abbiamo rilasciato l'accredito' – continua il racconto – Ho risposto che avevo un regolare biglietto. ‘Chi te l'ha dato?', mi ha chiesto. ‘L'ho comprato online come previsto' ed ho mostrato il biglietto col mio nome. Allora è tornato alla carica Barone che di nuovo mi ha detto di andarmene perché non ero gradito: ‘Non ti vogliamo', ha ripetuto più volte. Alla mia risposta che avevo pagato un regolare biglietto, ha estratto una mazzetta di banconote e mi ha infilato in tasca 50 euro".

"Io ho preso la banconota e gliel'ho lanciata dicendo: ‘Non si permetta una cosa del genere, cosa vuole comprami con 50 euro?'. Poi ho aggiunto: ‘Comunque non voglio fare il provocatore, me ne vado ma voglio il rimborso dei 10 euro in modo formale'. Barone si è rivolto agli addetti alla biglietteria dicendogli di darmi 10 euro. Gli hanno risposto che non potevano, perché la procedura era tutta online. Allora hanno preso i dati del mio biglietto e mi faranno un riaccredito sulla carta di credito con cui ho pagato il biglietto. Infine Barone ha chiamato una steward e le ha detto di accompagnarmi all'uscita. La signora mi ha accompagnato fino alla strada", conclude Matteini.

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