La finale contro la Croazia diventa un fastidio per il Marocco: “Non è la gara che volevamo giocare”
Il Marocco ha ancora una partita da disputare e lo farà sabato pomeriggio, per la finale per il 3° posto Mondiale. Lo scorso 20 novembre un'intero Paese avrebbe messo la firma per giocarla, ma alla vigilia della sfida contro la Croazia per la "finalina" di consolazione, l'umore e l'ambiente sono completamente differenti. Così, nella conferenza stampa della vigilia, i ct condottiero della Nazionale che ha riscritto la storia del calcio africano, Walid Regragui, trova più di una semplice difficoltà nel preparare la gara.
Ancora da smaltire ci sono le tossine che si sono trascinate a lungo dopo la partita contro la Francia: il Marocco ha lasciato sul campo il successo che ha permesso ai ‘Galletti' di Deschamps di prendersi la seconda finale mondiale consecutiva, lasciando al Marocco gli onori di una sconfitta subita con assoluta dignità. Ma al 90′, oltre al 2-0 è pesato moltissimo anche il dispendio di energie mentali che si sono caratterizzate soprattutto nelle polemiche post partita su presunti favoreggiamenti alla Francia con conseguente richiesta ufficiale alla FIFA.
Un epilogo che non si addice ad una Nazionale che oramai ha scritto la storia e che ha trascinato con sé l'intero popolo africano e il continente asiatico all'inseguimento del sogno più grande. Svanito, nel "derby" con i Campioni del Mondo in carica che non hanno avuto pietà, indirizzando la semifinale già dopo soli 5 minuti di gioco. Nulla è valso il cuore e l'anima di un Marocco che ha pur sfiorato a ripetizione il gol che avrebbe potuto riaccendere la partita, alla fine tutto si è fermato al fischio finale: "Onore alla Francia" ha detto in conferenza il ct Regragui "ma quando ci sono degli errori arbitrali è giusto segnalarli e in semifinale ce ne sono stati". Il pensiero, dunque, è ancora alla sfida con i Bleus di Deschamps.
"Auguriamo buona fortuna alla Francia, ma penso che siamo stati penalizzati dalla mancata concessione di un rigore e almeno da un cartellino giallo non assegnato. Se con il rigore ci saremmo qualificati per la finale? Non si può dire, ma era proprio quella di domenica la gara che volevamo giocare, non questa". Dichiarazioni che dimostrano il totale disarmo dopo la grande impresa accarezzata. Adesso per la Nazionale e i suoi giocatori le batterie appaiono esauste, privi di motivazioni. "Questa è una partita fastidiosa da giocare, difficile renderla interessante e arricchirla di significati" ammette Regragui "Di certo non rischieremo alcun giocatore che abbia accusato fatica o problemi".
Una clamorosa bandiera bianca dunque sventola sul quartier generale marocchino, portata dal suo uomo fino a qualche ora prima tra i più determinati ad innalzare l'orgoglio africano e islamico. Forse l'ultima nota di realismo del ct, che fin qui non ha mai sbagliato nell'interpretare le mosse da compiere con la sua Nazionale e che conosce bene la situazione interna. Dichiarazioni che però stridono con quanto mostrato e dimostrato dal Marocco in questo straordinario Mondiale. "Proveremo a conquistare il 3° posto per l'Africa", conclude alla fine Regragui. Ma il primo a non crederci più sembra proprio lui.