La Figc presenta al governo il piano per Euro 2020 a Roma: “Moderatamente ottimisti”
Lo stadio Olimpico di Roma ospiterà i match dei prossimi Campionati Europei di calcio? Il nodo sulla presenza dell'impianto capitolino tra le sedi ospitanti della prima kermesse continentale itinerante della storia sta per essere sciolto. L'Uefa ha chiesto una risposta definitiva ai vertici del calcio italiano sulla possibilità di aprire l'impianto ai tifosi, seppur in modo parziale. Una condizione obbligatoria per confermare Roma per Euro 2020. Bisognerà risolvere la situazione di stallo venutasi a creare tra il governo, che ha confermato la propria disponibilità, e il Comitato Tecnico Scientifico che ha frenato, in linea con una maggiore cautela e valutazione dei dati sulla pandemia. Il numero uno della Figc Gravina si è detto oggi ottimista, e sarà domani a Palazzo Chigi, nella speranza di ricevere l'ok definitivo.
Solo i Paesi che potranno garantire un ritorno seppur parziale dei tifosi nel proprio stadio, potranno essere confermati tra le sedi ospitanti di Euro 2020. Questa la volontà dell'Uefa, formalizzata in un perentorio comunicato ufficiale della scorsa settimana. In linea con questa scelta 8 città, ovvero San Pietroburgo, Budapest, Baku, Amsterdam, Bucarest, Copenaghen, Glasgow e Londra, mentre situazione in stand-by per Monaco, Roma, Bilbao, Dublino. Se i baschi hanno già annunciato di non voler rivedere i piani anti-Covid e riaprire in anticipo al pubblico, rispetto al ruolino di marcia il San Mamés, Roma vive una situazione di stallo.
Il ministro della Salute Speranza aveva confermato la disponibilità del governo a riaprire lo stadio Olimpico di Roma in vista delle 4 partite (3 dei gironi e una dei quarti) per Euro 2020. Una volontà che però si è scontrata con quella del Comitato Tecnico Scientifico che dal canto suo ha "frenato", in mancanza di ulteriori certezze sulla situazione legata alla pandemia a giugno. Ecco allora la situazione di stallo da risolvere necessariamente entro il 16, in vista poi dell'ipotetica ufficialità del 19 aprile.
Il presidente della Figc Gravina che dovrà rispondere a nome della Figc entro lunedì 18, in linea con la deadline dell'Uefa a margine della riunione odierna del Consiglio federale si è detto molto ottimista: "Sulla possibilità di disputare a Roma la fase finale dell'Europeo la nostra risposta è sì. Speriamo che lo sia anche quella del governo. Sono moderatamente ottimista. Domani mattina sarò a Palazzo Chigi. Dobbiamo proiettarci con entusiasmo all'11 giugno con la stessa enfasi con la quale puntiamo alla stima dei 500 mila vaccini al giorno. L'Italia deve e può ripartire".
Per essere confermato tra le sedi di Euro 2020, lo stadio Olimpico dovrebbe garantire l'accesso almeno a 16mila spettatori, ovvero il 25% della capienza. Gravina sottolinea come questa sia un'occasione da non sciupare per l'Italia dello sport: "L'Uefa richiede il 25% della capienza dell'Olimpico, sono 16 mila spettatori, soggetti vaccinati, con il tampone negativo o che hanno già avuto il Covid, con mascherina e con distanziamento. Siamo aperti alla tutela del nostro Paese, è chiaro che tutti ricorderanno la partita dell'11 di giugno, visto che andrà in mondovisione per il primo campionato europeo itinerante. Non possiamo perdere una pagina storica così importante".