La Figc indaga sul diesse della Roma, Gianluca Petrachi. È a rischio squalifica
"Quando la prima volta a maggio ho incontrato l’Inter ho posto il mio prezzo e quel prezzo non è mai arrivato". Per questa affermazione l'attuale direttore sportivo della Roma, Gianluca Petrachi, rischia di essere squalificato. Tutto dipenderà dall'esito dell'inchiesta federale che è stata aperta in seguito alle dichiarazioni rese in occasione del neo-acquisto Mkhitaryan. Allora (10 settembre scorso), nel corso della conferenza stampa, il dirigente romanista raccontò anche qualche retroscena della trattativa con l'Inter mai decollata veramente e arenatasi di fronte alla reticenza dei giallorossi a lasciar partire Edin Dzeko a un prezzo inferiore (12 milioni) rispetto a quello richiesto (20 milioni). L'esito della vicenda di calciomercato è noto: alla fine dei giochi, stanco sia il calciatore sia il club del tira e molla vincolato alla posizione di Mauro Icardi, l'attaccante bosniaco ha accettato di prolungare il contratto e restare nella Capitale.
Cosa ha fatto Petrachi e perché rischia la squalifica
A tradirlo sarebbe il riferimento temporale: a maggio scorso lui era ancora vincolato al Torino e non poteva incontrare, né trattare in alcun un calciatore per conto di una società differente. Ufficialmente, infatti, il rapporto con il club del presidente Urbano Cairo ebbe fine il 25 giugno scorso: il massimo dirigente dei granata lasciò partire il proprio direttore sportivo ricevendo in cambio dalla Roma i cartellini di Freddi Greco e Bucri a un costo simbolico. Ecco perché, qualora fosse accertata la colpevolezza di Petrachi, l'attuale diesse giallorosso verrebbe sanzionato con una squalifica (che potrebbe essere di un mese come di un anno). Una punizione che potrebbe evitare ricorrendo – qualora ce ne fossero gli estremi – al patteggiamento prima ancora di essere ufficialmente deferito. In questo commuterebbe la sanzione in un'ammenda oppure beneficerebbe di uno sconto di pena pari a un terzo.