La FIGC ha chiuso le indagini sulle dichiarazioni di Mourinho: la Roma ha due strade per la difesa
Questo pomeriggio è stata inviata alla Roma la contestazione formale con avviso di conclusione delle indagini relative al procedimento aperto per dichiarazioni lesive dalla procura federale con José Mourinho. Le indagini erano state avviate lo scorso sabato, dopo la conferenza stampa alla vigilia di Sassuolo Roma.
In quell'occasione aveva messo nel mirino l'arbitro Marcenaro e il VAR Di Bello, designati per dirigere la partita: "Con Marcenaro sicuramente domani Mancini prenderà un giallo al minuto 10 e non giocherà con la Fiorentina". Inoltre non aveva riservato belle parole neanche a Domenico Berardi: "È un giocatore fantastico, ma bisogna avere un pochettino di rispetto in più per gli avversari, è troppo quello che fa per destabilizzare il gioco, prendere tutti in giro, prendere rigori inesistenti".
Queste due passaggi della conferenza tenuta sabato hanno fatto scattare subito l'indagine federale, conclusa proprio oggi. La notifica è arrivata a Trigoria questo pomeriggio e legali della Roma sono già in azione per studiare la situazione: l'obiettivo dei giallorossi è chiaramente quello di evitare pensati sanzioni nei confronti dell'allenatore che potrebbe essere punito con una multa o addirittura con qualche giornata di squalifica.
Mourinho e la società hanno cinque giorni di tempo per consegnare le proprie memorie difensive a partire dalla giornata di oggi o, in alternativa, lo Special One potrebbe essere interrogato dal procuratore Giuseppe Chinè prima di un possibile deferimento. In ogni caso Mourinho potrebbe andare incontro a una severa punizione: l'ammenda secondo il regolamento andrebbe da 2500 euro a 50mila euro, ma non è da escludere una squalifica lunga qualora dovesse essere confermata l'ipotesi di dichiarazioni lesive nei confronti dei due arbitri e di Berardi.