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La FIGC condannata per abuso di posizione dominante: arriva la maxi-multa da oltre 4 milioni di euro

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha sanzionato la Federcalcio italiana con una maxi multa da oltre 4 milioni di euro per aver abusato della sua posizione dominante. La FIGC fa ricorso al TAR.
A cura di Michele Mazzeo
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Altra tegola per la FIGC presieduta da Gabriele Gravina dopo la fallimentare campagna dell'Italia agli Europei 2024. La Federcalcio è stata infatti condannata e sanzionata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per abuso di posizione dominante e dovrà ora pagare una maxi multa da oltre 4 milioni di euro.

Stando a quanto riporta la nota dell'AGCM infatti "la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha abusato della propria posizione dominante nel mercato dell’organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico per escludere gli Enti di Promozione Sportiva e limitare la loro attività nel settore delle competizioni calcistiche amatoriali".

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Il Garante ha infatti accertato che la FIGC, almeno a partire dal 1° luglio 2015, ha attuato una complessa strategia escludente per rafforzare la propria posizione dominante nell'organizzazione di competizioni calcistiche giovanili a carattere agonistico e per estenderla anche al mercato dell’attività ludico-amatoriale, in cui opera in concorrenza con gli Enti di Promozione Sportiva (EPS).

La strategia abusiva si è realizzata innanzitutto attraverso la mancata stipula, da parte della FIGC, delle convenzioni richieste dal Regolamento EPS del CONI (2014) per lo svolgimento dell’attività agonistica. Ciò ha consentito alla Federazione di precludere agli Enti di Promozione Sportiva l’accesso al mercato dell’organizzazione di eventi a carattere agonistico, garantendo così a sé stessa una posizione di sostanziale monopolio. Ma non solo.

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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha difatti accertato anche che la FIGC ha usato in modo strumentale il proprio potere regolatorio, considerando illegittimamente come agonistica l'attività amatoriale svolta dagli Enti di Promozione Sportiva con atleti compresi tra i 12 e i 17 anni. Imponendo anche per gli atleti fino ai 12 anni (per definizione non rientranti nell’attività agonistica) il convenzionamento tra la Federazione e gli EPS e la pre-autorizzazione dell'evento, limitando così di fatto la libertà delle Associazioni Sportive Dilettantistiche affiliate alla FIGC e dei loro atleti con doppio tesseramento di partecipare ai tornei organizzati dagli EPS riducendo dunque la capacità degli Enti di Promozione Sportiva di esercitare una sufficiente pressione competitiva sulla Federazione, ostacolando e/o indebolendo la concorrenza nel mercato dell’organizzazione di eventi ludico-amatoriali.

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Un abuso di posizione dominante che ha dunque indotto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato a sanzionare la Federazione Italiana Giuoco Calcio per un importo complessivo di 4.203.447,54 euro rifilando alla Federcalcio italiana un'ulteriore batosta a distanza di poche ore dalla cocente eliminazione dell'Italia dagli Europei, questa volta fuori dal campo. Sanzione che la FIGC ritiene "ingiustificata" e per la quale ha già fatto sapere che farà ricorso, con richiesta di sospensiva, presso il TAR del Lazio.

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