La Figc apre un’indagine sulla frase razzista rivolta ad Obi durante Pisa-Chievo
"La rivolta degli schiavi". Sarebbe questa la frase pronunciata da Michele Marconi, tesserato del Pisa, rivolta a b durante la sfida di campionato di Serie B tra la squadra toscana e il Chievo Verona. Il club scaligero aveva denunciato l'accaduto subito dopo la partita, sottolineando, con rammarico, come non fosse stato preso alcun provvedimento da parte del direttore di gara e dei suoi assistenti. Il Pisa aveva invece preso le distanze dal comunicato del Chievo, negando qualsiasi tipo di episodio di questo genere in campo.
A questo punto però la Figc ora vuole vederci chiaro e ha deciso di aprire un'indagine. Già domani la procura Figc ascolterà diversi giocatori del Chievo per appurare la versione dei fatti e fare il punto su quanto accaduto nel match della 14a giornata del campionato cadetto fino 2-2. L'Ufficio guidato da Giuseppe Chinè aveva gia' avviato i primi accertamenti ieri sera, dopo il comunicato del club clivense che aveva appunto denunciato pubblicamente l'episodio giudicandolo come “squallido e infamante”
La Figc apre un'indagine sulla frase razzista in Pisa-Chievo
Il Chievo Verona non aveva perso tempo al termine della partita contro il Pisa denunciando subito quanto accaduto in campo con un durissimo comunicato pubblicato sul proprio sito ufficiale. "La rivolta degli schiavi". Sarebbe stata questa la frase incriminata e pronunciata dal giocatore del Pisa, Michele Marconi, nei confronti dell'esterno nigeriano ex Inter, Joel Obi.
Il club scaligero ha definito come "squallida e infamante" la presunta frase pronunciata da Marconi sottolineando come il club sia rimasto rammaricato dal mancato provvedimento del direttore di gara. Dopo poco tempo anche il Pisa ha poi pubblicato un comunicato in cui ha preso le distanze da quanto affermato dal club veneto, negando completamente la versione del Chievo.
Ora la svolta da parte della Figc che ha deciso di aprire un'indagine per vederci chiaro e capire realmente come siano andate le cose dato che ci sono due versioni dei fatti del tutto contrastanti.