La FIFA vieta la fascia da capitano ‘OneLove’ a sostegno dei diritti LGBTQ+ ai Mondiali femminili
La FIFA si sta preparando per i Mondiali femminili 2023 e onde evitare situazioni come quella verificatasi in Qatar, in occasione della Coppa del Mondo maschile, ecco che ha preventivamente vietato l'uso della fascia da capitano ‘OneLove' a sostegno dei diritti LGBTQ+.
L'evento sarà ospitato in Australia e Nuova Zelanda, con la prima partita che vedrà le The Football Ferns affrontare la Norvegia ad Auckland il 20 luglio. Il torneo arriva appena sei mesi dopo quello maschile svoltosi in Qatar, durante il quale ci sono state tantissime polemiche riguardo alla fascia da capitano arcobaleno che alcune nazionali volevano indossare per sostenere la comunità LGBTQ+ del paese e le politiche governative qatariote in materia di diritti civili.
In vista dell'inizio del torneo femminile la FIFA ha deciso di evitare situazioni del genere e ha vietato l'uso della fascia da capitano arcobaleno con le nazionali che rischiano sanzioni se non rispettano le regole. Anche questo fu uno dei motivi per cui i capitani delle otto squadre maschili che avevano deciso di voler far sentire la loro voce in merito ai diritti civili: la FIFA affermò, senza sé e senza ma, che i capitani sarebbero stati ammoniti o costretti a lasciare il campo se lo avessero fatto.
L'ente che governa il calcio mondiale ha, addirittura, proposto otto fasce da capitano alternative con design che diversi, ognuno a sostegno di un tema sociale. A riportare questa notizia è stato il giornale britannico secondo The Guardian, secondo cui i design sarebbero stati selezionati dopo aver consultato le 32 squadre partecipanti, le giocatrici e le Nazioni Unite.
I messaggi tra cui le squadre possono scegliere sono i seguenti: Unite for Inclusion, Unite for Indigenous Peoples, Unite for Gender Equality, Unite for Peace, Unite for Education for All, Unite for Zero, Unite for Ending Violence Against Women and Football is Joy, Peace, Love, Hope and Passion.
Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, in una nota ha dichiarato: "Il calcio unisce il mondo e i nostri eventi globali, come la Coppa del mondo femminile Fifa, hanno il potere unico di riunire le persone e fornire gioia e passione. Ma il calcio fa anche di più: può puntare i riflettori su cause molto importanti nella nostra società. Dopo alcuni colloqui molto aperti con le parti interessate, comprese le associazioni affiliate e i giocatori, abbiamo deciso di evidenziare una serie di cause sociali – dall'inclusione all'uguaglianza di genere, dalla pace alla fine della fame, dall'istruzione alla lotta alla violenza domestica – durante tutte le 64 partite a la Coppa del Mondo femminile Fifa".
La realtà è che la FIFA ha voluto evitare che qualcuno potesse pensare di intraprendere un'iniziativa come accaduto in Qatar e così ha giocato le sue carte in anticipo.