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Mondiali in Qatar 2022

La FIFA vieta alla Danimarca le maglie per il rispetto dei diritti umani ai Mondiali 2022 in Qatar

La FIFA non permetterà alla Danimarca di allenarsi durante i Mondiali 2022 in Qatar con maglie a favore dei diritti umani: a comunicarlo è stata la federcalcio danese.
A cura di Vito Lamorte
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La FIFA vieta alla Danimarca di allenarsi con maglie a favore dei diritti umani durante i Mondiali che si disputeranno in Qatar tra 10 giorni. La nazionale scandinava aveva intenzione di indossare delle casacche con la frase ‘Human Rights For All‘ ma la FIFA ha respinto la richiesta. A comunicarlo è stata la Federcalcio danese (DBU).

L'ente che governa il calcio mondiale vieta tutti i messaggi politici e la scorsa settimana ha esortato le squadre a "concentrarsi sul calcio" e a non trascinare lo sport "in battaglie ideologiche o politiche". 

La DBU aveva precedentemente annunciato che le magliette da allenamento avrebbero mostrato "messaggi critici", con i due sponsor – la lotteria nazionale Danske Spil e la banca Arbejdernes Landsbank – che hanno accettato di sostituire i loro loghi per queste motivazioni.

Il Qatar è finito sotto la lente d'ingrandimento per diversi motivi: dai diritti umani alle violazioni dei diritti dei lavoratori: soprattutto il trattamento riservato agli operai migranti è stato al centro dell'attenzione, con migliaia persone che ci hanno rimesso la vita mentre costruivano gli stadi per la Coppa del Mondo.

Jakob Jensen, amministratore delegato della DBU, ha dichiarato all'agenzia danese Ritzau: "Abbiamo inviato una domanda alla FIFA, ma la risposta è negativa e ce ne rammarichiamo, ma dobbiamo tenerne conto. Per me, questa è una maglietta con un semplice messaggio sui diritti umani universali".

Se la Danimarca indossasse comunque le maglie, potrebbe essere multata o addirittura ricevere delle penalizzazioni.

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Amnesty International ha diffuso una nota in cui afferma che non comprende il motivo della scelta della FIFA e perché "respinga questa bella e importante iniziativa della DBU".

La FIFA ha affermato più volte di prendere molto sul serio i diritti umani e nel 2017 l'associazione ha adottato per la prima volta una politica sui diritti umani, in cui si impegna a rispettare i diritti umani ma le cose, in base ai racconti di chi in Qatar ci è andato, non sono migliorate.

"Riteniamo quindi che sia deludente che respingano questo messaggio fondamentale sui diritti umani".

A settembre la Hummel, sponsor tecnico della nazionale danese, ha svelato le maglie della squadra della giornata con loghi attenuati e una terza maglia nera per indicare il "colore del lutto": un modo per inviare messaggio sulla scarsa attenzione che c'è sul tema dei diritti umani in Qatar.

Il Comitato Supremo del Qatar ha risposto in maniera veemente, affermando di aver lavorato "diligentemente" a fianco del governo per garantire che venissero introdotte "riforme significative al sistema del lavoro che promulgassero leggi a tutela dei diritti dei lavoratori e assicurassero condizioni di vita migliori".

Un rapporto pubblicato nei mesi scorsi afferma che i lavoratori migranti che hanno costruito gli stadi della Coppa del Mondo in Qatar hanno lavorato per lunghe ore in condizioni difficili e sono stati soggetti a discriminazione, furti sul salario e altri tipi di abusi. Il rapporto di 75 pagine di Equidem due settimane prima dell'inizio dell'evento sportivo del mondo ma l'ente che ha sede a Londra ha basato la sua ricerca su 60 interviste a lavoratori che sono stati impegnati per due anni nella costruzione degli otto stadi in cui si giocherà.

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I lavoratori hanno descritto le condizioni illegali nel reclutamento, i lunghi orari di lavoro al caldo del deserto e altre condizioni difficili. Oltre a queste vicende ci sono stati anche episodi di discriminazione basati sulla nazionalità: ad esempio, i lavori più pericolosi sui grattacieli erano riservati agli africani e agli asiatici del sud.

L'ufficio media del Qatar ha affermato che le autorità hanno effettuato oltre 3.700 ispezioni il mese scorso e hanno intensificato i controlli per verificare l'applicazione delle leggi sul lavoro e ha affermato che Equidem "dovrebbe incoraggiare le persone a presentare reclami attraverso i canali appropriati se ritengono che una legge sia stata violata".

La Coppa del Mondo 2022 non è ancora iniziata ma le critiche per l'organizzazione e per il modo in cui vengono trattati alcuni temi sono al centro del dibattito da diversi mesi. Tra qualche giorno, quando le gare prenderanno il via, capiremo ancora meglio come andranno le cose in Qatar.

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