La FIFA dichiara guerra alla Superlega: “Chi parteciperà non farà Mondiali e Europei”
Una presa di posizione netta, decisa e chiara. La Fifa n0n riconoscere la Superlega, un progetto del quale si parla da molto tempo nel calcio europeo, come una competizione di livello internazionale. da diversi anni, a seconda dai periodi, sbuca questa idea di una competizione europea a numero chiuso e riservata ad un numero limitato di squadre sull'idea dei tornei sportivi più seguiti negli USA. La riunione tra Andrea Agnelli e Florentino Perez dei giorni scorsi era stata inquadrata in questa ottica e, probabilmente, la FIFA ha voluto ribadire il suo punto di vista sulla questione. Oggi il massimo ente del calcio mondiale ha pubblicato una nota in cui afferma che se i calciatori che dovessero aderire a una eventuale Superlega europea tra i club più importanti non potranno partecipare ai Mondiali e a nessuna competizione organizzata dalla Fifa.
In un comunicato congiunto con l’Uefa e le altre cinque confederazioni continentali, la massima organizzazione del calcio ha spiegato che non riconoscerebbe la Superlega e le conseguenze che ci sarebbero per gli atleti: "Alla luce delle recenti speculazioni appare sui media relative alla creazione di una ‘Superlega’ europea da parte di alcuni club europei, la FIFA e le sei confederazioni (AFC, CAF, Concacaf, CONMEBOL, OFC e UEFA) ancora una volta ribadiscono con forza che una tale competizione non sarebbe riconosciuta né dalla FIFA né dalle rispettive confederazioni. Di conseguenza, qualsiasi club o giocatore coinvolto in tale competizione non sarebbe autorizzato a partecipare a nessuna competizione organizzata dalla FIFA o dalla rispettiva confederazione".
La FIFA ha spiegato che la formula della nascita di un’eventuale Superlega andrebbe a cozzare con i principi fondamentali del mondo del calcio: "Merito sportivo, solidarietà, promozione, retrocessine e sussidiarietà, sono principi fondamentali del merito sportivo, sono le fondamenta della piramide calcistica che garantiscono al calcio un successo globale e sono, come tali, sanciti dalla FIFA e dagli statuti delle Confederazioni. Il calcio ha una lunga storia di successi grazie a questi principi. La partecipazione alle competizioni globali e continentali dovrebbe sempre essere guadagnata sul campo".