La fiducia granitica di Szczesny prima del rigore parato a Messi: il gesto ai compagni
L'Argentina ha ricevuto un calcio di rigore col Var dopo un'uscita di Szczęsny su Messi. C'è un tocco sul ‘dieci' della Seleccion, lo prende con la mano sinistra protesa in maniera involontaria, sembra un gesto fortuito. L'arbitro non lo vede o, forse, non ritiene vi siano irregolarità.
Per i colleghi in cabina di regia non è così: quel frangente dell'azione va rivisto, c'è qualcosa che non va e il direttore di gara va alla on-field-review. Davanti al monitor prende la decisione che fa scattare la protesta della Polonia per un penalty che alimenta dubbi, assegnato in un momento cruciale della prima frazione di un match decisivo per la qualificazione.
Il portiere della Polonia resta concentrato. Mette da parte le lamentele e ripassa a memoria qualcuno dei consigli che Cristiano Ronaldo gli dava alla Juventus. Si piazza sulla riga, al centro della porta, un po' saltella e un po' allarga le braccia. Lo fa per disturbare l'avversario che s'incarica della battuta: è Lionel Messi, tocca a lui caricare sulle spalle la responsabilità del tiro dagli undici metri.
La tensione di taglia a fette. I calciatori dell'Albiceleste fanno qualche cenno all'estremo difensore polacco, provano a distrarlo, a innervosirlo. Qualcuno dei suoi lo incoraggia. Szczęsny fa un gesto eloquente, dà prova di grande sicurezza, è certo che ce la può fare. Protende la mano in avanti, come a dire: calma, calma… me la vedo io… sono pronto e resta con lo sguardo fisso sul campione sudamericano. Sembra anche strizzare l'occhio a mo' di cenno d'intesa. Sta solo ribandendo il concetto: calma… so cosa fare. E lo farà neutralizzando la conclusione con la mano di richiamo, respingendo quel tiro che era diretto all'incrocio, rendendo giustizia sul campo per quel rigore che aveva fatto gridare allo scandalo.
Perché l'arbitro ha dato rigore all'Argentina? La possibile spiegazione è nella ricostruzione e nello sviluppo dell'azione. L'interpretazione che viene data parte da un assunto: nel momento in cui l'estremo difensore della Polonia colpisce con la mano il viso di Messi la palla poteva considerarsi tecnicamente ancora in gioco anche se quasi impossibile da raggiungere. La proiezione verticale della sfera sul rettangolo verde era ancora all'interno de perimetro di gioco e, come tale, quanto accaduto era passibile di sanzione.