La festa dei giocatori del Porto che ha fatto scandalo: interrotta dall’arrivo della polizia

Non c'è soltanto Tiago Djalò al centro della grande polemica che ha travolto il Porto. Per il difensore di proprietà della Juventus è scattato un provvedimento disciplinare, inflitto dalla sua squadra per aver partecipato a una festa senza averne l'autorizzazione. Ma sono i dettagli emersi sul party a rendere la situazione più grave del previsto: si trattava delle celebrazioni per il 23º compleanno di Otavio, ma qualcosa è andato storto tanto che nel cuore della notte nel locale è arrivata addirittura la polizia.
I social sono pieni di immagini di giocatori che hanno fatto festa fino all'alba assieme a diverse donne e sono tornati a casa alle 4 del mattino, violando il regolamento interno del club. Le sanzioni sono scattate immediatamente e i tifosi sono insorti: il Porto è quarto in classifica, la situazione del club non è dei migliori e l'atteggiamento dei calciatori non è stato visto di buon occhio, tanto da causare una ressa all'interno della tifoseria.
La festa dello scandalo per il Porto
Oltre a Djalò, particolarmente attenzionato perché di proprietà della Juventus e destinato a tornare in Italia, ci sono altri tre giocatori che sono finiti nel mirino dei tifosi per aver fatto baldoria per tutta la notte. Secondo quanto riporta O Jogo stavano festeggiando il compleanno di Otavio in un noto locale nella zona di Boavista: la situazione è sfuggita di mano molto in fretta, come dimostrano i video comparsi su tutti i social. La festa è proseguita fino alle 4 del mattino tra alcol e donne e i giocatori coinvolti sono andati via quando è arrivata la polizia.
Si tratta di Danny Namaso, Tiago Djalò, William Gomes e Otavio, oltre a Martim Fernandes e Nehuen Perez che però sono tornati a casa prima. La festa in questione è cominciata alle ore 20:00 ma è andata avanti a oltranza, scatenando le ire dei tifosi che si sono accalcati davanti allo stadio per insultare i giocatori. L'intervento della polizia li ha costretti ad andare via in macchina, ma anche lì sono stati ripresi mentre si affrettavano a tornare a casa.