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La ferrea disciplina del Napoli sui diritti d’immagine di Kvaratskhelia: in Georgia è ‘scomparso’

La questione dei diritti d’immagine è materia considerata una sorta di trincea per il presidente, Aurelio De Laurentiis, che ne fa una prerogativa anche al di fuori del pianeta Terra. E in Georgia è impossibile vedere la foto di Kvara.
A cura di Maurizio De Santis
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Kvaratskhelia e il presidente del Napoli, De Laurentiis, durabte la premiazione per lo scudetto.
Kvaratskhelia e il presidente del Napoli, De Laurentiis, durabte la premiazione per lo scudetto.

In Georgia è un idolo nazionale, per questioni sportive e anche per ragioni che sono più vicine alla politica. Eppure Kvicha Kvaratskhelia in patria è come se fosse un desaparecido. Prima di trasferirsi in Serie A aveva scelto la casacca della Dinamo Batumi piuttosto che restare con addosso quella di una società russa, appartenente a un Paese che aveva invaso il suo territorio.

KK però adesso è ‘scomparso', nella capitale Tbilisi è sulla bocca di tutti ma è negli occhi della gente solo attraverso il potere della fantasia e delle sequenze video ufficiali che arrivano dall'Italia. Pubblicare una sua immagine è impossibile, vederla sui manifesti pubblicitari oppure sui tabelloni è materia che alimenta cavillose questioni legali, fa scoppiare clausole e cause.

In un lungo articolo che il quotidiano El Paìs ha dedicato al 77 azzurro (la squadra di Garcia è inserita nello stesso girone di Champions del Real Madrid e la Spagna nel girone di qualificazione agli Europei con la Georgia) viene toccato proprio questo aspetto che è unico nel suo genere in un mondo, come quello del calcio, dove i calciatori e gli agenti sono abituati a gestire in proprio accordi commerciali e quant'altro consenta introiti alternativi a quelli derivanti dal "rapporto di lavoro".

La disciplina sui diritti d'immagine del club ha 'bloccato' la pubblicizzazione col calciatore in patria.
La disciplina sui diritti d'immagine del club ha ‘bloccato' la pubblicizzazione col calciatore in patria.

Per capire perché e cosa accade basta fare riferimento alle parole di un ex calciatore del Napoli, Faouzi Ghoulam. In un'intervista a Dazn fatta in occasione dello scudetto degli azzurri (lui che l'ha solo sfiorato e perso in albergo) spiegò quali sono le condizioni contrattuali per firmare con il club partenopeo e anche quanto siano lunghi da leggere per agenti e avvocati. In particolare, quelle relative ai diritti d'immagine.

Ecco perché qualunque cosa sia associata al volto del giocatore è tabù o, almeno, c'è bisogno di sedersi a tavola con il Napoli e discuterne tutti i presupposti. Particolare che da sempre rende più complesso la triangolazione nelle trattative di mercato tra le parti. "Ha firmato un accordo con un'impresa edile e poi con una bevanda che ha venduto bottiglie con la sua faccia ma il Napoli ha fermato tutto. Ne detiene i diritti d'immagine". Materia considerata una sorta di trincea per il presidente, Aurelio De Laurentiis, che ne fa una prerogativa anche al di fuori del pianeta Terra.

Il georgiano è una delle stelle degli azzurri 'blindate' dai contratti 'unversali' del presidente.
Il georgiano è una delle stelle degli azzurri ‘blindate' dai contratti ‘unversali' del presidente.

Proprio così, sono validi anche nello spazio e in tutto l'universo. Fu lo stesso massimo dirigente a confermarlo nell'intervento all'ultima edizione di ‘Che tempo che fa' in Rai. A Fabio Fazio che gli chiedeva di spiegare bene le sue condizioni rispose così: "La mia famiglia ha sempre avuto una grande cultura per la musica. La società oggi avrà più di 1.500 colonne sonore, nei contratti che facevamo c’era scritto anche ‘nell’universo'…".

In che senso? Fazio restò spiazzato dalla lungimiranza e dalla ferra disciplina di certe intese: "Se un astronauta sta andando su Marte – aggiunse De Laurentiis – la Nasa gli manda le immagini di una partita o di un film. Ecco un domani potrebbero esserci molte più persone a vedere i nostri calciatori". Nelle more di certi accordi ce ne sono anche altri come quelli accettati dall'ex allenatore, Carlo Ancelotti, al quale vennero chiesto le password di accesso ai suoi canali ma solo per post con fini commerciali. Perché il mondo non basta.

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