La durissima critica di Klopp alla FIFA: “Contano solo i soldi, il resto non importa”
C'è grande tensione tra la FIFA e la Premier League dopo la decisione di squalificare otto calciatori che hanno saltato le gare con le loro nazionali. Diversi club inglesi sono stati informati dall'ente che governa il calcio mondiale che non potranno utilizzare i propri giocatori brasiliani per cinque giorni o rischieranno delle sanzioni: lo scontro dialettico è alle stelle. Di questa situazione ha parlato anche Jurgen Klopp nella conferenza stampa alla vigilia della sfida del Liverpool contro il Leeds di Marcelo Bielsa e il tecnico tedesco ha detto di non sapere se i suoi giocatori brasiliani, Firmino, Alisson e Fabinho potranno essere a sua disposizione per il match di Elland Road. Il manager dei Reds non ha usato mezzi termini per esprimere il suo punto di vista sul calendario e sui tanti impegni a cui sono sottoposti i giocatori: "Non c'è altro sport al mondo con un programma così fitto. Ci sono sport che richiedono più impegno fisico, come l'atletica e le maratone, ma non si corrono 20, 30 o 40 gare all'anno. Dicono di dare più opportunità a paesi diversi, ma alla fine l'unica cosa che conta sono i soldi".
Come se non bastasse questa situazione, nelle scorse ore è emerso il piano della FIFA di giocare i Mondiali ogni due anni e Klopp ha espresso la sua contrarietà all'idea: "Immaginiamo che ci siano una Coppa del Mondo e un Europeo ogni due anni. Ciò significa che i calciactori dovrebbero giocare un grande torneo ogni anno. Avrebbero solo tre settimane libere ogni anno. Tutte le idee degli ultimi anni hanno cercato di aggiungere sempre più partite. Non va bene a lungo termine".
Infine Jurgen Klopp si è anche lamentato del fatto che alcune gare delle qualificazioni del girone sudamericano si siano giocate nelle prime ore di venerdì, con le partite della Premier League che si giocheranno all'ora di pranzo di sabato: "A loro non importa. C'è solo un interesse principale e il resto non importa. Ci deve essere un punto in cui tutte le confederazioni si siedono e iniziano a pensare allo sport e non solo al beneficio, ma non credo che sarò vivo quando ciò accadrà".