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La domanda a Spalletti prima di Italia-Francia: “Chi è il Sinner della Nazionale?”, il ct azzarda un nome

Alla vigilia dell’ultima partita del girone di Nations League, il ct risponde parla in conferenza stampa e chiarisce un concetto. Gli torna in mente la Svizzera agli Europei: “Nemmeno la qualificazione al Mondiale può farmi dimenticare quella partita persa”.
A cura di Maurizio De Santis
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Domanda secca, chi può essere il Sinner della Nazionale italiana? Gli viene posta in conferenza stampa, alla vigilia dell'ultima partita del girone di Nations League contro la Francia. A San Siro, in uno stadio gremito, l'Italia si gioca la chance di chiudere in vetta al gruppo. Le basta anche un pareggio o, addirittura, perdere ma con uno scarto di gol minimo, opzioni nemmeno prese in considerazione alla luce dell'attesa che c'è per il match dopo la vittoria in Belgio.

Luciano Spalletti sorride sornione e ci va cauto. Non azzarda confronti né similitudini, però dà ugualmente una risposta al quesito che tira in ballo il tennista numero uno al mondo: "Meglio non fare paragoni – ammette il ct così da non essere frainteso -. Diciamo che potrei menzionare un calciatore che va oltre la normalità del palleggio". Chi? "Daniel Maldini, mi dà l'impressione di uno che ha il colpo facile e ha eleganza oltre che sostanza. Con le qualità che si ritrova può creare facilmente qualcosa".

Giovedì sera, quando la giornalista Rai ha parlato di rinascita dopo la disfatta degli Europei, Spalletti è apparso visibilmente stizzito in diretta tv. Aveva addosso ancora l'adrenalina per il successo contro i ‘diavoli rossi' e un po' s'è lasciato trascinare. E adesso che gli menzionano la sconfitta con la Svizzera che rispedì l'Italia a casa, lasciando con poco onore il torneo continentale, il commissario tecnico usa toni più pacati e sottolinea un concetto essenziale. Vale da monito per tutti avere memoria di quel match in cui tutto andò per il verso storto.

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"Nemmeno la qualificazione al Mondiale può farmi dimenticare quella partita persa – aggiunge il selezionatore -. Anzi, credo che faccia anche bene portarsela dietro. È ‘grazie' a quella sconfitta che siamo ripartiti in questo modo". La morale data da quella lezione (che fu una batosta) è molto semplice: "Ci ricorda che se non facciamo le cose con massima attenzione e disponibilità, la sassata è sempre dietro l'angolo".

Quanto alla formazione che andrà in campo contro i transalpini ci sono un paio di frasi che lasciano intendere come qualche cambio forse ci sarà. A cominciare dall'attacco dove "Kean potrebbe giocare titolare, è in grande condizione, fa reparto da solo, attacca la profondità negli spazi larghi, tiene la palla e fa da boa per i compagni. Ha queste qualità". Parole che sembrano quasi un'investitura ufficiale verso l'attaccante che nella Fiorentina di Palladino sembra aver ritrovato se stesso dopo l'esperienza poco felice alla Juventus.

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