La differenza che fa avere in porta Maignan o Handanovic: il derby è una sentenza

Il delitto perfetto è perdere in rimonta un derby da scudetto che hai in pugno, non dare il colpo di grazia all'avversario quando è in balìa delle sue debolezze, sbagliare il momento e la ratio delle sostituzioni, giocare un secondo tempo in maniera tale da concedere spazio/agio/fiducia a un ‘diavolo' che ringrazia Maignan e gli accende un cero nello spogliatoio per come è riuscito a tenere la squadra in partita. Il delitto perfetto ha un esecutore implacabile: Olivier Giroud, che ha ribaltato il risultato in 3 minuti con la complicità di qualche errore di troppo e scelte pavide di Simone Inzaghi. Un centravanti della sua esperienza ringrazia e… bang bang. Inter stecchita.
E Samir Handanovic? Prendete il "lato b" della prestazione del dirimpettaio e avrete l'esatta spiegazione di cosa è stata la sua performance: il rossonero è stato determinante, lui no. O forse sì ma in senso negativo. Maignan è riuscito a essere sempre reattivo, al limite della sfrontatezza quando è uscito dai pali e ha ingaggiato un duello (anche di tacco) con Calhanoglu a mo' di libero aggiunto per risolvere un brutto sviluppo dell'azione. Samir no è sempre lì, eternamente sospeso tra la realtà del campo e una dimensione parallela dove la vita scorre a una velocità differente. Tutto dipende da quale lato dello stargate, la porta virtuale, si trova. In occasione del raddoppio di Giroud era palesemente dall'altra parte. Peccato.

L'ex Lille ha dato la sensazione di essere un muro, e in effetti lo è stato per la sicurezza che ha dato ai compagni di reparto: come si dice in gergo, ha abbassato la saracinesca e ha evitato che a San Siro i tifosi di Milan e Inter prendessero il pallottoliere e iniziassero a coniugare il numero di occasioni create con i tiri scagliati e i gol insaccati. Maignan fa parate provvidenziali, spettacolari (almeno 3 su Dzeko, Lautaro e Dumfries). Si arrende solo una volta, quando Perisic – dimenticato dai compagni di squadra in piena area – lo infila col piattone nell'angolino alla sua sinistra. Samir no e senti i cingoli che sferragliano.

Mai chiamato in causa nei primi 35 minuti, Handanovic strappa applausi perché vola a respingere un tiro potente scagliato da Tonali. Fa il suo mestiere, è piazzato bene. Poi succede – e non è la prima volta – di venir meno quando c'è bisogno di fare la differenza. "Potevo fare meglio sul tiro di Giroud? Si può far sempre meglio – dice a fine incontro Samir -. Si può immaginare che tirasse lì ma non è che puoi partire prima. Non sono riuscito un tirarla fuori". Bang bang, he shot me down.