La denuncia di Ana Markovic: “Haaland in costume da bagno non riceve gli stessi commenti sessisti”

Ana Maria Markovic è una delle calciatrici più famose al mondo, pur non avendo il palmarès individuale e di squadra di altre colleghe. La 22enne attaccante della nazionale croata ha oltre un milione di follower su Instagram ed è un volto che non passa inosservato. Nata a Spalato da madre croata, è in Svizzera che ha trovato la sua seconda patria, cominciando a giocare a calcio a 14 anni ed esplodendo nello Zurigo, dove ha vinto due titoli nazionali nel 2018 e nel 2019.
Da allora milita nel Grasshopper, altra squadra di Zurigo, e ha deciso di restare nelle ‘cavallette' anche nella stagione appena iniziata, pur a fronte di richieste che cominciano a diventare importanti anche da un calcio di livello superiore. "Rimanere in Svizzera per un altro anno è stato per me il giusto passo professionale – spiega la Markovic a '20 minuten' – Non sono ancora pronta per andare all'estero perché il Grasshopper mi apprezza e io mi sento molto a mio agio in questo momento. Ho avuto offerte dai club della Super League femminile inglese e della Bundesliga. Sarei molto interessata ad andare in Inghilterra più avanti".

Già finita sulle copertine per la sua avvenenza, Ana insiste che le interessa solo l'aspetto calcistico del suo percorso professionale: "L'impatto che potrei avere su un nuovo club grazie al mio milione di follower? Ad essere onesti, il potenziale di marketing non gioca un ruolo per me. Mi occupo di prestazioni e disciplina. Mi alleno molto duramente ogni giorno. Sono una delle prime ad arrivare sul campo di allenamento e una delle ultime ad andarsene. Abbiamo avuto un ottimo inizio di stagione, vincendo tutte le partite tranne due. L'obiettivo è la qualificazione alla Champions League".

La Markovic già aveva raccontato di non gradire particolarmente di essere definita "la calciatrice più sexy al mondo": "Non mi dà fastidio se dicono che sono bella, apprezzo il complimento, ma aver letto in alcuni articoli che sono la più sexy non mi piace, significa spingersi oltre nei giudizi e non va bene per me né per la mia famiglia – aveva detto, svelando poi il lato ancora meno piacevole e più torbido della questione – Molte persone mi hanno scritto e si sono spacciate per manager, ma io so esattamente cosa vogliono da me. Non mi hanno mai visto giocare a calcio…".
Adesso torna sulla questione sessismo, un problema che avverte sulla propria pelle anche alla luce della sua esposizione social: "Penso che molte persone ora mi abbiano visto giocare, il che mi dimostra che non sono interessate solo al mio aspetto esteriore, ma anche alla mia prestazione di atleta. Perché in campo conta solo la prestazione, lottare su ogni pallone e non il mio trucco. Quello che fa la differenza tra uomini e donne è, ad esempio, quando io mi mostro in bikini sui social o lo fa Erling Haaland in costume da bagno. Erling quasi certamente non riceve gli stessi commenti sessisti".

Ana affonda il colpo sull'argomento, tirando in ballo anche i colleghi maschi: "Noi donne siamo brave a difenderci l'una con l'altra, ma quello che vorrei è che anche gli uomini iniziassero a difenderci. Parlano sempre di ‘uomini d'onore', ma sarebbe davvero onorevole se in tali situazioni fossero al nostro fianco. Neymar apprezza i miei post? È un calciatore eccezionale. Spero di riuscire a convincerlo a sostenere il calcio femminile e che possa fare la sua parte anche fuori dal campo. Perché i calciatori maschi possono ottenere molto con la loro portata sui social media".