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La Danimarca si qualifica ai Mondiali ma boicotta il Qatar: decisione drastica

Un comunicato della Federcalcio danese spiega le motivazioni di tutte le nuove iniziative che verranno adottate in contrasto alla politica del Qatar sui diritti umani.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Danimarca ha conquistato l'accesso ai Mondiali 2022 dalla porta principale, vincendo il proprio girone di qualificazione dominando il Gruppo F con 27 punti frutto di 9 vittorie e solo una sconfitta. Un risultato importante che dal punto di vista sportivo crea un continuum sulla crescita di una Nazionale che volerà in Qatar nell'inverno del 2022 per affrontare la fase finale. Ma non solo, perché la Federcalcio danese è da sempre schierata contro ogni forma di discriminazione e nella lotta per il miglioramento dei diritti umani, da tempo fonte di critica e accese polemiche, nel Paese che ospiterà i Mondiali.

Dal lontano 2015 la Federazione danese si è attivata in prima persona per migliorare le condizioni dei lavoratori migranti e dei diritti umani in generale e adesso che è stata raggiunta la qualificazione ufficiale ai Mondiali, è pronta ad aumentare la pressione sugli organizzatori della Coppa del Mondo per migliorare le condizioni all'interno del Paese. Lo ha annunciato con un lungo comunicato che elenca nuove ‘restrizioni' che verranno attuate durante la permanenza della Danimarca, tutto per mantenere alta l'asticella dell'attenzione sui diritti umani violati, come spesso si è denunciato avvenga in Qatar.

Poteva esserci anche la Norvegia, insieme alla Danimarca ma non si è qualificata. Ci sarà la Svezia, se riuscirà a conquistare i Mondiali con gli spareggi di marzo. L'intento è infatti congiunto da parte di tutte le Federazioni scandinave e prevede iniziative precise, pesantissime soprattutto dal punto di vista commerciale: "Stiamo intensificando ulteriormente i nostri sforzi e il dialogo critico in modo da sfruttare il fatto che siamo qualificati per lavorare per ulteriori cambiamenti nel Paese" ha sottolineato Jakob Jensen, presidente della Federcalcio.

In primo luogo, verranno coinvolti tutti i partner e sponsor della Nazionale: "I nostri partner supportano il calcio danese, la squadra nazionale maschile e la partecipazione sportiva ai Campionati Europei e ai Mondiali – ha spiegato Jakob Jensen – non l'ospite individuale". Dunque, durante tutto l'arco della manifestazione i partner commerciali della nazionale maschile non parteciperanno ad alcuna attività ufficiale in Qatar e i due sponsor, Danske Spil e Arbejdernes Landsbank, rinunceranno alla loro esposizione sulle divise da allenamento dei giocatori a favore di messaggi e segni di protesta.

La Federcalcio danese ha anticipato che ridurrà al minimo il numero di viaggi in Qatar anche per il personale, in modo che la partecipazione alle finali della Coppa del Mondo riguardi principalmente la partecipazione sportiva e non la promozione degli eventi degli organizzatori della Coppa del Mondo.

Le iniziative di ‘boicottaggio' durante i Mondiali in Qatar

  • I principali sponsor non partecipano e non svolgono attività commerciali in Qatar, a meno che le iniziative non siano attiviste e parte del dialogo a favore della difesa dei diritti umani.
  • I partner commerciali della nazionale maschile cederanno il loro posto nell'abbigliamento da allenamento della squadra a favore dei messaggi sui diritti umani.
  • La Federcalcio ridurrà notevolmente la propria attività di viaggio in Qatar e parteciperà solo ad attività in Qatar legate allo sport o quando può contribuire politicamente al miglioramento delle condizioni dei lavoratori migranti.
  • Continuerà il dialogo diretto con i tifosi e le ONG sulla presenza dei tifosi danesi in Qatar, in modo che siano informati sulla situazione in Qatar e sappiano come gestirsi quando inizierà la vendita dei biglietti.
  • Continuerà anche il dialogo critico con la FIFA e gli organizzatori in Qatar e si continuerà a lavorare in tutti i contesti per migliorare e rispettare i diritti dei lavoratori migranti.
  • Si condurrà continuamente la totale verifica sulla scelta di hotel e altri servizi che verranno utilizzati in Qatar perché vengano garantiti e rispettati tutti i diritti del lavoro.
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