La curiosa gestione di Paulo Dybala, da 10 milioni di ingaggio a 4,5 nel giro di un anno
Paulo Dybala alla Roma, il colpo del calciomercato estivo 2022 è arrivato nella notte tra domenica 17 e lunedì 18 luglio, grazie ad un blitz vincente e convincente dei giallorossi che hanno messo in campo tutte le proprie carte, in un all-in che ha convinto l'argentino ad accettare. Un progetto in crescita, già bagnato dal successo immediato in Conference League, la garanzia di Josè Mourinho in panchina a gestire al meglio la piazza, i Friedkin in dirigenza che hanno investito e hanno intenzione di farlo ancora. Infine, una proposta economica sulla linea delle richieste della Joya, che chiedeva emolumenti per 6 milioni a stagione e che ha raggiunto un accordo su una cifra simile (4,5 fissi più vari bonus).
Un epilogo che conclude la lunga telenovela legato all'argentino che, riavvolgendo il film su Paulo Dybala, era iniziata circa un anno fa, ad ottobre 2021, quando era iniziato il lungo tira e molla con la Juventus per il rinnovo. Il club bianconero era pronto a chiudere, ma investendo ben altre somme, pari a un totale di 10 milioni l'anno (8+2), con prolungamento fino al 2025, accondiscendendo alle richieste del giocatore. Oggi, se da un punto di vista meramente sportivo, il ritorno in Serie A di Paulo Dybala è da festeggiare a braccia aperte per non aver perso uno dei giocatori migliori del nostro lotto in campionato, non si può nascondere che la trattativa andata in porto con i giallorossi, mostri un clamoroso ribasso da parte di Dybala e del suo entourage rispetto allo scorso autunno. In quel periodo, il giocatore era in piena discussione con la Juve su parametri decisamente differenti: la Joya chiedeva 10 milioni, il club si spinse fino a 8 milioni netti a stagione più altri due di bonus con la data di scadenza portata da giugno 2022 all'estate 2025.
Da potenziale giocatore più pagato della rosa bianconera, si era arrivati all'addio di fine stagione, complice anche l'acquisto di Dusan Vlahovic nella sessione invernale che aveva raffreddato enormemente le aspettative della Juve sulla Joya. Gli agenti del giocatore non sono più riusciti a rimettere la situazione a posto, ed è finita malissimo, fino allo strappo definitivo della società che ha salutato senza indugi l'argentino. Che ha da subito avuto immediate proposte di mercato, illudendo di poter trovare accordi simili altrove senza problemi, ma che si sono sviluppate su tutt'altre cifre e decisamente al ribasso. Già con l'Inter, quando il feeling sembrava certo e a prova di tradimenti, si discuteva per un massimo di 6 milioni stagionali, inserendo i bonus da poter raggiungere quella cifra nel corso del tempo. Ma anche in quel caso, erano proprio le pretese economiche ad aver frenato l'intesa finale.
Stesso discorso portato avanti dai procuratori anche con la Roma, con cui si sono ritrovati alla fine con il classico cerino in mano, con tante società interessate ma mai nessuna realmente esposta con proposte ufficiali. Così sono stati costretti ad accelerare i tempi e accettare la pronta offerta, ancora dettagliata al ribasso, giallorossa con una parte fissa che scende quasi della metà rispetto a quella discussa con la Juve solo 9 mesi fa (passando dai possibili 8 milioni fissi in bianconero agli attuali 4,5 milioni in giallorosso) e accentando un ridimensionamento nelle aspettative, passando da un club che ambiva alla Champions League ai capitolini che giocheranno in Europa League.
Di fatto, anche se nell'entourage della Joya nessuno mai lo ammetterà, la telenovela di Dybala si è conclusa amaramente, con la drastica riduzione dell'ingaggio, pur di ritornare a giocare subito. Senza dimenticare che gli agenti avevano comunque in mano un parametro zero, libero da cartellini e vincoli, e non sono riusciti per nulla ad ottimizzarlo al meglio. Trasformando Dybala in un vero e proprio colpo di mercato vincente soprattutto per la Roma che lo ha acquistato: alzando il tasso tecnico della squadra e contenendolo, ai propri parametri, sul fronte economico.