La cruda verità di Draxler, dice ciò che nessun calciatore ammette: “Si va in Arabia solo per soldi”
Ricercare la gloria, la voglia di riscatto personale, dare un contributo ad un nuovo mercato calcistico che sta cercando di crescere. Tutte motivazioni valide, sostenute chi in modo diretto chi in via indiretta da tutte le grandissime stelle approdate nel mondo arabo. Ma che nascondono una verità nuda e cruda: i contratti plurimilionari. Quella verità che Julian Draxler ha voluto raccontare senza ipocrisie né bugie, argomento tabù per molti altri giocatori.
Nessun calciatore ingaggiato quest'estate o nelle sessioni di mercato precedenti ha mai ammesso serenamente di averlo fatto per soldi. Tanti, tantissimi: il mondo arabo sta investendo come mai prima d'ora sul calcio, offrendo contratti plurimilionari da sogno, impossibili e insostenibili per qualsiasi altra parte del mondo. Neymar che andrà a guadagnare un totale di 100 milioni in una manciata di stagioni, Cristiano Ronaldo che ne sta già prendendo 200, così come uno degli ultimi arrivati, Benzema. E poi gli ingaggi da mille e una notte a Kantè (80 milioni), Milinkovic-Savic (60 milioni), Brozovic (30 milioni) e via dicendo.
Tra i tanti, c'è anche Julian Draxler, trentenne centrocampista tedesco che ha lasciato in estate il PSG dove era arrivato nel 2017 e si è trasferito in Qatar, altra patria dorata oltre a quella saudita, che annovera anche il nostro Marco Verratti. Per l'ex campione del mondo 2014 è stata una sessione di mercato particolarmente ‘calda': escluso dal nuovo progetto del PSG, dove – scrive in un lungo post pubblicato su LinkedIn – "avrebbe voluto un finale diverso", visto anche l'ultimo anno trascorso in prestito al Benfica (vincendo il campionato), Julian Draxler ha infine deciso di sposare la soluzione Qatar, per evitare un altro anno senza "alcuna prospettiva", come ha vissuto durante il suo prestito al Benfica la scorsa stagione.
Una scelta sofferta, ammette Draxler, su cui ha ammette di aver "pensato molto": "Semplicemente non è stato possibile raggiungere un accordo e, ad essere onesti, mi mancava l'ultima convinzione per un nuovo passo all'interno dell'Europa. Ho affrontato molto intensamente molte domande: è ora di lasciare l'Europa? Sei pronto per una cultura completamente nuova? È intelligente rifiutare un'offerta di contratto del genere? Cosa significa un cambiamento per il futuro professionale dopo la tua carriera? Come lo facciamo come famiglia?" continua Draxler nel lungo post.
Poi, a queste domande, arriva la risposta disarmante, tanto più onesta perché spontanea, non richiesta: "Potrei alzarmi ora e dire che dopo 12 anni in Europa, mi interessava solo conoscere una nuova cultura, acquisire una nuova esperienza internazionale, partecipare a un progetto entusiasmante nel mondo arabo. E lasciare fuori dall'equazione la questione del farlo per soldi" prosegue senza filtri né ipocrisie "Anche se questi aspetti sono onestamente veri, sarebbe comunque una bugia se la parte finanziaria non fosse stata decisiva anche in questo caso".
Un senso di correttezza nei propri confronti e soprattutto verso i propri tifosi: "Il nuovo quadro finanziario ci offre ancora più opportunità. Sia per la famiglia che per altri progetti fuori dal campo. Anche se non piace sentirlo dire, il calcio nel mondo arabo si sta sviluppando molto rapidamente, le strutture vengono costruite attraverso grandi investimenti finanziari che potrebbero competere con il calcio europeo in futuro. E a lungo termine, puoi sicuramente stringere nuovi interessanti contatti in Qatar e ampliare nuovamente i tuoi orizzonti personali.
Posso certamente capire le critiche alla decisione" ha concluso Drexler nel finale di post, "ma è la mia vita. Confermo la mia decisione e sono lieto che abbiamo finalmente trovato questa soluzione".