La cruda vendetta di Rafael Leao: “Non so se giocherebbe nel Sassuolo”, e fa tripletta di assist

La vendetta di Rafael Leão. Le parole del dirigente del Sassuolo, Giovanni Carnevali, se l'era legate al dito. E, per dare abbastanza evidenza alla provocazione che aveva subito, un "like" a un post gli era servito per raccogliere la sfida e rilanciarla sui social network. È stato come gettare in mare pastura per i pesci, il tam tam della Rete ha fatto il resto. In campo ci ha pensato l'attaccante portoghese a replicare a quell'affermazione che un po' deve averlo offeso e molto lo ha stimolato.
Cosa gli aveva detto l'amministratore delegato degli emiliani? "Chi toglierei al Milan? Leão – disse nell'intervento al Corriere dello Sport -. Anche se in questo momento nel nostro attacco non so se giocherebbe". La seconda parte della riflessione la pronunciò con il sorriso sulle labbra. Scherzava e se n'è pentito. In tribuna la sua faccia era eloquente rispetto alla prestazione in ambasce della sua squadra, travolta dai rossoneri in poco più di mezz'ora.

Scatenato. Non c'è termine migliore per definire in maniera tanto semplice quanto efficace qual è stata la portata della prova di Leão al Mapei Stadium contro il Sassuolo. Dietro la doppietta di Giroud e la rete di Kessié c'è lui: dinamico, dirompente, fatale sulla corsia mancina, perfetto nel servire 3 assist determinanti nel primo tempo: nessun giocatore del Milan ci era mai riuscito dalla stagione 2004/2005 in Serie A – fa sapere un dato statistico della Opta che esalta le qualità del lusitano -. L'ultimo, in generale, è stato Lorenzo Pellegrini, il 15 settembre 2019. Dieci quelli ricamati in totale in Serie A (a fronte delle 11 reti messe a segno), che diventano 12 considerando anche la Coppa Italia e la Champions League.
Un'ira di Dio. Müldür che si aggira dalle sue parti non riesce a fermarlo, gli sfugge di continuo, ha un'altra marcia, è di un altro livello, ha motivazioni recondite che vanno ben oltre la voglia matta di cucire lo scudetto sulla maglia e fare festa dinanzi al popolo rossonero accorso in massa a Reggio Emilia.

Contratto d'oro. Quello attuale scadrà nel 2024 e da parte del club c'è l'assoluta volontà di non privarsi del calciatore e blindarlo, così da tenerlo al sicuro dalle mire di altre società. La trattativa con il suo agente Jorge Mendes è già avviata: offerta fino al 30 giugno 2026 per un ingaggio da 4,5 milioni di euro netti all'anno (fino a un massimo di 5/6). Una proposta d'aumento favorita anche grazie alla qualificazione in Champions League e agli introiti che incassati dalla Uefa per la partecipazione alla fase a gironi della Coppa. E poi c'è il premio scudetto per il successo in Serie A. La vendetta è servita, consumata fredda.