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La crisi del Valencia è senza fine, la gioia dei tifosi si trasforma in una feroce contestazione

Prima di Valencia-Siviglia migliaia di tifosi hanno incitato la squadra all’ingresso nello stadio. Davanti all’ennesima sconfitta, l’entusiasmo si è trasformato in una durissima contestazione con l’intervento delle forze dell’ordine per evitare il peggio.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Valencia è in piena crisi nel campionato spagnolo con il serio rischio di retrocessione dopo gli ultimi 37 anni trascorsi in Liga. Un incubo ad occhi aperti per i tifosi che stanno vivendo una stagione più che complicata con la squadra che milita da inizio anno in fondo alla classifica e un via vai sulla panchina, dove ha iniziato Rino Gattuso e sta concludendo Ruben Baraja. Ma il cuore del tifo valenciano ha provato anche in occasione dell'ultimo match interno di far sentire il proprio calore attorno ai giocatori: entusiasmo che si è trasformato in feroce contestazione dopo l'umiliante sconfitta interna, contro il Siviglia.

Il match al Mestalla di domenica sera non era certamente tra i più semplici da affrontare per il Valencia, terzultimo in classifica e reduce da una serie negative di prestazioni, davanti al Siviglia per la 29a giornata di campionato spagnolo. Ma la tifoseria giallorossa ha voluto credere nel pronto rilancio della squadra, facendo sentite tutto il proprio sostegno nell'immediato pre gara, inondando le strade attorno allo stadio e avvolgendo il pullman dei giocatori in una atmosfera di incondizionato affetto.

All'arrivo della squadra al Mestalla migliaia di tifosi si sono fatti trovare lungo i lati della strada e nei pressi dello stadio tra cori, applausi, bandiere e fumogeni in segno di sostegno. Una decisione che era già nell'aria da tempo e che aveva anche sollecitato le forze dell'ordine, timorose che la presenza del pubblico in forma così massiccia sarebbe potuta degenerare in disordini vista le delicatissima situazione in classifica. Invece, tutto si è svolto nel migliore dei modi, in attesa di sapere quale fosse la reazione in campo della squadra.

Una gara che è finita malissimo, visto che la squadra di Baraja è uscita sconfitta e umiliata dal Siviglia, vittorioso per 2-0 (in gol anche l'ex Milan, Suso) mentre i padroni di casa finivano in dieci contro 11 per l'espulsione nel finale di Moriba. 16° k.o. stagionale e zona retrocessione confermata: troppo per i quasi 50 mila tifosi accorsi a sostegno di un glorioso club che nel suo palmares annovera anche 8 titoli nazionali e solamente 4 stagioni fa alzava al cielo la sua ottava Coppa di Spagna.

E così, subito dopo il 90′ migliaia di tifosi si sono riversati nelle strade a ridosso dello stadio e dove poche ore prima erano apparse scene di esultanza e sostegno, il clima è diventato rovente con una durissima contestazione. Il pullman applaudito nel pomeriggio è stato insultato e circondato, con le forze dell'ordine che hanno faticato a mantenere la calma prima che la situazione degenerasse, schierando agenti anti sommossa e un cordone di poliziotti a cavallo attorno all'ingresso dello stadio.

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Giocatori fischiati e contestati, ma non solo. Un gruppo di tifosi hanno aspettato anche che uscissero con le proprie auto dallo stadio, dirigenti e staff tecnico: Ruben Baraja, il tecnico che a febbraio ha rilevato il posto di Rino Gattuso, esonerato proprio per i pessimi risultati di inizio stagione, si è dovuto fermare per rispondere ai più accalorati. Così anche Carlos Machena il suo vice ed ex stella della Valencia e nazionale spagnolo, oggi vice di Baraja, per evitare ancora una volta che la situazione degenerasse ulteriormente.

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