La confessione di Vialli: “Ho paura di morire, non so cosa troverò dall’altra parte”
L'ospite indesiderato non lo molla. Il tumore al pancreas è il compagno di viaggio che Gianluca Vialli porta dentro di sé. "È ancora con me, a volte più presente, altre meno". Non ha vinto ancora la partita più importante, è una di quelle che possono sfiancarti ai supplementari e fino ai rigori. Lui, però, non cede e resiste. Ha imparato a convivere con il cancro, a guardarlo negli occhi e a sorridergli di rimando. Lo ha sfidato sul suo stesso terreno perché dice "la malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, essere anche un’opportunità".
Gli basta una semplice domanda (il titolo di un programma su Netflix durante il quale parlerà della sua malattia) per azionare la sequenza videoclip e far sì che il rewind lo riporti al giorno in cui scoprì l'esito terribile degli esami e poi ancora, rapidamente, alla finale di Wembley vinta dall'Italia e ai playoff del 24 marzo, che attende assieme all'amico "Mancio" di andare in campo per la qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022. Di regalarsi un altro abbraccio come a Londra.
Nelle anticipazioni del settimanale Oggi parla di tutto, si confessa a cuore aperto. Non si nasconde, né ha vergogna di condividere le sue emozioni. "Ho paura di morire – le parole dell'ex attaccante della Nazionale -. Non so quando si spegnerà la luce né cosa ci sarà dall’altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire".
La lezione che ha imparato di più? Una sola, semplice: ovvero, capiamo qual è l'importanza della vita, delle cose per le quali vale davvero battersi/amare, solo quando ci accorgiamo che stiamo per perderle. O le abbiamo già perse. Vialli le tiene strette tutte in pugno. E si dice fortunato perché può ancora farlo. Può ancora sognare. "Il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita – ha aggiunto -. Provare ansia ed eccitazione per tutte le cose che ho ancora da fare, i progetti da portare avanti mi fa sentire fortunato".
Nelle sofferenze l'uomo può sprofondare nell'abisso oppure ritrovare se stesso. Vialli ce l'ha fatta, è uscito dal cono d'ombra. "La vita è fatta per il 20 per cento da quello che ti succede ma per l’80 per cento dal modo in cui tu reagisci a quello che accade – la riflessione dell'ex attaccante di Cremonese, Samp e Juve -. E la malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, essere anche un’opportunità. Non dico questo al punto di essere grato nei confronti del cancro ma perché, nonostante la malattia, ci sono anche momenti bellissimi".