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La confessione di Petrachi: “Stavo per portare Davies, Lautaro e Mahrez al Torino”

L’ex direttore sportivo di Roma e Torino, Gianluca Petrachi, in un’intervista a TuttoMercatoWeb ha ripercorso la sua avventura in granata e ha parlato della possibilità di portare nel capoluogo piemontese Alphonso Davies, Lautaro Martinez e Riyad Mahrez. Le operazioni sono sfumate per motivi diversi.
A cura di Vito Lamorte
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Gianluca Petrachi è uno dei direttore sportivi italiani più apprezzati e chiacchierati degli ultimi anni. Dopo la breve parentesi con la Roma, che è finita male con il licenziamento giudicato pochi giorni fa ingiusto, l'ex calciatore e poi dirigente si è concesso per una lunga chiacchierata ai microfoni di Marco Conterio di TuttoMercatoWeb, dove si è soffermato sulla sua esperienza al Torino. L'ex ds dei granata  ha parlato di colpi mancati e importanti acquisti: "Ho sempre cercato di condividere le scelte dei tecnici, tutto insieme ai miei presidenti. Certo, a volte c'è stata condivisione totale, altre delle discrepanze. Poi ci sono situazioni contingenti, dettate dal momento o dai risultati, sulle quali aver controllo non è facile per nessuno ma l'idea di base è quella di condividere e avere la stessa filosofia”.

L'ex dirigente granata ha parlato dei tanti colpi fatti alla corte di Cairo ma ci sono state anche operazioni che avrebbero potuto portare al Toro giocatori diventati poi dei crack assoluti: si tratta do Alphonso Davies, Lautaro Martinez e Riyad Mahrez. In merito all'attuale laterale del Bayern Monaco Petrachi ha raccontato: "Quattro anni fa vidi un giocatore… Sorprendente. Me lo fece notare il mio capo scout. Vidi dei video e sembravano taroccati, accelerati. ‘Va troppo veloce, non è possibile', pensai. Era Alphonso Davies. Mi colpì in modo terribile. Faceva l'ala sinistra coi Whitecaps, fu una segnalazione di un amico che collaborava con noi e che segue questi mercati. Ci segnalò dei prospetti giovani e iniziai a trattare. Solo che era sedicenne, extracomunitario. Prenderlo, portarlo al Torino, significava portare anche la madre e darle un impiego. Era minore e serviva un iter burocratico che è diventato da subito complicato, intricato. Era il 2016, la questione lavorativa divenne uno scoglio ma con la famiglia parlammo a lungo della possibilità. Trovammo anche la quadra con Vancouver: 1.5 milioni più bonus. Però fui costretto ad abbandonare il colpo per la burocrazia”.

Un discorso simile l'ex dirigente della Roma lo ha fatto anche per Lautaro, raccontando come si svolse la trattativa e come si arenò: "Ma ce ne sono altri. Uno è Lautaro Martinez. A 7 milioni di euro, sempre al Torino. Ci furono problemi con degli emissari per delle commissioni fuori mercato che ci vennero chieste: erano troppo alte, un po' meno della metà del cartellino. Se l'avessi detto a Cairo, conoscendolo, mi avrebbe mandato…Volevo prendere Lyanco dal Sao Paulo e Martinez dal Racing de Avellaneda, le stelle che mi colpirono di più in quel Sub-20 in Ecuador. Con Lyanco siamo andati a segno. Era il 2017: iniziai la trattativa ma per Lautaro non andò a buon fine per questioni di mediazione. Era lui l'attaccante che avrei voluto per il Torino"

Infine, l'ex centrocampista di Perugia, Venezia, Lecce, Nottingham Forrest e Palermo, tra le altre; si è soffermato sulla possibilità di arrivare a Mahrez saltata per un problema di commissioni con l'agente: "In più mi son fatto scappare Riyad Mahrez. Era il 2013, parlo col suo agente Kamel Bengougam che interloquiva col mio staff. Giocava nel Le Havre ed era in scadenza. Scelto Mahrez come vice Cerci però al Presidente Cairo detti un numero, una cifra. Solo che quella cifra dopo aumentò e non gli piacque… Ero pronto a fare cinque anni di contratto a Riyad, con l'agente pattuisco 150mila euro di commissioni. Mi metto d'accordo sul contratto, ne parlo con Cairo e gli spiego che per il 4-2-4 di Ventura sarebbe stato perfetto. Bengougam mi chiamò e mi disse che stava trattando con un'altra squadra. Voleva darlo a noi ma voleva convertire la commissione da 150mila euro a 150mila dollari che all'epoca aumentavano la cifra. Saltò l'operazione e Mahrez… Andò al Leicester. Fu un mio errore ma non volevo deludere il mio Presidente al quale avevo promesso il giocatore a un prezzo"

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