Higuain non ne poteva più: “Ma quanti gol devo segnare?”
Gonzalo Higuain sta vivendo la fase finale della sua carriera all'Inter Miami, oltreoceano. Alti e bassi per il Pipita in una squadra che nonostante gli investimenti non è riuscita a confermare le aspettative e naviga nelle zone basse della classifica della MLS. Per l'argentino è già il momento di iniziare a fare un bilancio della sua carriera e ripercorrere le tappe di alcune delle sue esperienze in Europa.
A ESPN Fútbol 360 il Pipita è tornato a parlare del suo approdo al Real Madrid. Sia alle merengues, come accaduto poi in seguito anche alla Juventus, il bomber si è sentito quasi "condannato" al dover fare sempre di più. La concorrenza spietata con Benzema e Cristiano Ronaldo, lo ha stimolato ma la sensazione che lo ha accompagnato costantemente è che i tanti gol segnati non bastassero mai: "Con Benzema competizione sana, ma dovevo andare sempre al massimo. Quando arrivò Cristiano Ronaldo, segnò 27 gol e io 26, poi sono arrivati Kakà e Karim. In quel momento ho detto, quanti gol devo segnare… Benzema ha tirato fuori la migliore versione di me e io di lui".
Nonostante tutto Higuain dunque ha sempre affrontato le sfide a testa alta. Basti pensare ad esempio a quando ha convinto la Juventus ad insistere su di lui, nell'anno di Sarri nonostante l'iniziale decisione della dirigenza di metterlo sul mercato. Per capire dove nasce la forza del Pipa bisogna tornare indietro nel tempo, al momento dell'arrivo in Europa: "Mio padre sull'aereo mi disse ‘Ti chiederò solo se hai paura. Niente paura, solo rispetto' e quella frase mi è rimasta impressa". E così è iniziato il suo exploit con Capello che lo confermò nella prima squadra del Real e con l'orgoglio per aver fatto "qualcosa di grande" e inaspettato".
Adesso nella vita di Higuain ci sono altre priorità, come la famiglia e la figlia. A tal proposito, nessun "sogno" di tonare in nazionale, per un attaccante che si sta godendo anche la possibilità di giocare al fianco del fratello Federico: "Giocare con lui è bellissimo, il giorno prima che mia madre morisse mi ha fatto un assist e io ho segnato. Sembrava tutto scritto, e lei lo vedeva. Lo vedeva ed era il suo sogno finale".