La Colombia scopre delle spie in allenamento: registravano tutto con la telecamera da una finestra
Una storia vista già tante volte ma che continua a rappresentare un problema per tante nazionali in giro per il mondo: la Colombia ha denunciato pubblicamente la presenza di alcune spie all'interno del suo allenamento in Bolivia prima della partita per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Una situazione davvero surreale, dato che il presunto spionaggio sarebbe stato svolto dalle finestre di alcuni appartamenti che davano direttamente sul centro di allenamento.
Alcune persone dello staff della nazionale colombiana hanno fotografato il tutto denunciando l'accaduto sui social e anche il commissario tecnico Nestor Lorenzo ne ha parlato in conferenza stampa, spiegando i complotti che sarebbero stati architettati per mettere i bastoni fra le ruote alla sua squadra.
La denuncia dello spionaggio della Colombia
Le foto ormai hanno fatto il giro del web: dalle immagini si vedono le due presunte spie mandate dalla Bolivia per registrare gli allenamenti della squadra rivale che nel frattempo era in campo proprio sotto ai loro occhi. Si nascondono dietro le tende degli appartamenti e dal vetro si vede chiaramente la telecamera che sarebbe stata usata per riprendere tutte le mosse. Un piano architettato in tutti i suoi dettagli ma che alla fine è stato svelato e denunciato pubblicamente.
Il CT della Colombia ha spiegato che qualcosa non andava già nei giorni precedenti: "Il preparatore fisico è dovuto venire in Bolivia due volte perché, la prima volta che ha concordato tutto in una città, hanno cambiato tutta la logistica. Si vede che, fin dall'inizio, hanno voluto complicarci un po'". Inoltre la Colombia aveva chiesto di allenarsi a Santa Cruz, in un luogo senza edifici intorno, ma alla fine non ha ricevuto l'autorizzazione ed è stata costretta ad adottare un'altra soluzione.
Al momento non è stato ancora comprovato che le due persone alla finestra siano effettivamente delle spie mandate dalla federazione boliviana, ma in ogni caso non sarebbe la prima volta che accade una situazione così bizzarra: droni, telecamere e perfino gente arrampicata sugli alberi sono quasi all'ordine del giorno nelle finestre degli impegni internazionali dove tutto può accadere.