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La colletta per la bambina tedesca derisa arriva a una cifra mostruosa: ma la famiglia si nasconde

La raccolta fondi lanciata in Inghilterra per ‘risarcire’ la piccola tifosa tedesca presa in giro in maniera feroce sui social dopo la vittoria della Nazionale britannica sulla Germania agli Europei ha raggiunto la cifra iperbolica di 42mila euro, ben oltre la cifra simbolica iniziale. Il problema è che la famiglia non risponde agli appelli per farsi viva e riscuotere i soldi: se li metterà in tasca qualcun altro.
A cura di Paolo Fiorenza
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La raccolta fondi "per mostrare a questa piccola tifosa tedesca che non tutti nel Regno Unito sono orribili" era partita cinque giorni fa per raccogliere una cifra simbolica di 500 sterline, insomma un gesto di pura empatia da parte di chi voleva rimarcare il disgusto per quanto avvenuto in occasione di Inghilterra-Germania, match degli ottavi di finale degli Europei vinto dalla Nazionale britannica per 2-0.

L'immagine della bambina in lacrime al termine della partita tra le braccia del padre è diventata in breve tempo il manifesto della vittoria inglese su un avversario col quale c'è una rivalità che va oltre il calcio e che affonda le sue radici in avvenimenti storici che hanno segnato il secolo scorso. In epoca di social tanto è bastato per far riversare sulla piccola il peggio del peggio da parte dei sostenitori inglesi, esultanti in maniera triviale per le lacrime di una creatura innocente.

Una vicenda che ha provocato un sussulto di umanità da parte di tale Joel Hughes, che sulla scia del tweet di denuncia dell'ex attaccante inglese Stan Collymore, ha lanciato appunto la raccolta fondi sulla piattaforma JustGiving spiegandone le motivazioni: "Quindi sì, l'Inghilterra ha finalmente battuto la Germania in una competizione importante. Tuttavia qualcosa di sgradevole sui social media si è accumulato su questa foto di una bambina sconvolta. Abbastanza orribile, per usare un eufemismo. Mi piace pensare che i genitori della bambina spenderanno questa cifra per una bella sorpresa per lei in modo che sappia che non tutti nel Regno Unito sono orribili".

La lodevole iniziativa è andata ben oltre l'intenzione del suo promotore e giorno dopo giorno si è arrivati alla somma attuale di ben 36mila sterline, ovvero 42mila euro al cambio, superando in maniera siderale le 500 sterline iniziali. Il problema è che in 5 giorni nessuno è riuscito a rintracciare la bambina né la sua famiglia, il che implica – visto che la vicenda e i volti dei protagonisti sono stati trasmessi ovunque e non è possibile che non sappiano cosa stia succedendo né che nessuno glielo abbia detto – che ci sia la volontà di non farsi trovare.

"Mi rivolgo alla famiglia della bambina – ha scritto Hughes un paio di giorni fa – Posso assolutamente capire se non volete mettervi in contatto, vista la pubblicità. Tutto quello che posso dire è questo: se potete prendere contatto con un'organizzazione fidata che può mediare per vostro conto, possiamo avere un dialogo privato su cosa volete fare". Ma ad oggi nessuno si è fatto vivo e così la raccolta fondi è stata ufficialmente chiusa, con un ultimo appello alla famiglia della piccola da parte della piattaforma di crowdfunding.

"Il team di JustGiving ha lavorato a stretto contatto con Joel per trovare la piccola tifosa, inclusi appelli nei media tedeschi – si legge sul sito – Siamo grati per il supporto dei giornalisti nel Regno Unito e in tutta Europa per aiutare a trovare la famiglia. La campagna ha superato l'obiettivo originale e ora verrà chiusa, di comune accordo con Joel, mentre JustGiving continuerà a cercare di rintracciare la bambina. Come Joel ha scritto nei suoi aggiornamenti, se non si faranno avanti i soldi saranno donati a un ente di beneficenza".

A questo punto quest'ultima ipotesi sembra davvero probabile, vista la ritrosia a mostrarsi da parte dei genitori della piccola tifosa: in ogni caso quei soldi finiranno per una causa giusta.

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