La clausola di Ancelotti e chi può traghettare il Napoli in caso di esonero
Due gare, forse anche meno. Nonostante le parole del presidente, De Laurentiis, il futuro di Carlo Ancelotti si gioca in queste due partite. Comunque vada sarà un insuccesso perché è chiaro che l'allenatore finora è stato risparmiato dall'esonero per ragioni di opportunità e per questioni economiche. Del resto fu lo stesso allenatore a maggio scorso a rivelare il dettaglio della clausola che consente al Napoli di esercitare o meno l'opzione per confermare (o meno) il tecnico al termine della stagione. "Mi auguro che scatti – disse dopo la vittoria contro l'Inter – perché io qui sto bene". Da allora le cose sono cambiate in maniera vertiginosa, nessuno credeva che le cose sarebbero precipitate e la situazione divenuta drammatica.
La clausola di maggio: 500 mila euro per dire addio al tecnico
Al netto del contratto fino al 2021 le parti si garantirono con una scrittura privata una sorta di via d'uscita in caso di flop e aspettative deluse al primo anno: da un lato il club avrebbe dovuto pagare una penale di 500 mila euro per risolvere in anticipo l'accordo; dall'altro Ancelotti avrebbe dovuto versare 12 milioni per archiviare l'esperienza napoletana. Ecco perché finora le dimissioni sono un'ipotesi mai presa in considerazione. Ed ecco perché il male minore per la società sarebbe arrivare al termine della stagione – da salvare a tutti i costi – per dirsi addio con un leggero esborso economico.
Chi può arrivare al posto di Ancelotti: da Reja a Prandelli
Diversamente, se il Napoli non riuscisse a uscire dal tunnel nemmeno contro Udinese e Genk, la separazione sarebbe inevitabile con la necessità da parte del club di trovare un traghettatore fino a maggio. Già, ma chi? I vari nomi sondati/preferiti (Allegri, Spalletti, Gattuso) finora non hanno dato disponibilità a saltare sul treno in corsa col rischio di schiantarsi. De Biasi, Prandelli e Reja (con quest'ultimo favorito in virtù del rapporto e della conoscenza dell'ambiente) le candidature sul tavolo, se non altro a livello ipotetico e di convenienza. Dipende da cosa vuol fare De Laurentiis: ripartire subito e rilanciare oppure affidarsi a una guida di transizione.