La Champions triste di Cristiano Ronaldo davanti a tifosi di carta: mette a nudo il suo disagio
La prima giornata della Champions League asiatica giocata in uno stadio deserto, con gli spalti coperti in maggioranza da teloni e in alcuni casi utilizzando cartonati di finti tifosi come ai tempi del Covid. Il "debutto" di Cristiano Ronaldo nel torneo asiatico della massima competizione è stato paradossale, quasi una sorta di legge del contrappasso rispetto al clima a cui era abituato fino a quando ha calcato il palcoscenico continentale.
L'Al-Nassr era di scena a Teheran per disputare il primo match del girone contro il Persepolis (vinto 0-2). Quando il bus della squadra è arrivato nel Paese è stato letteralmente inseguito, braccato perché lì, a bordo, c'era il campione portoghese. Le porte dell'impianto sono rimaste sbarrate perché la società iraniana scontava una sanzione per un tweet pubblicato nel 2020 contro un club indiano.
C'era preoccupazione anche per motivi di sicurezza e politici: nel 2016 un gruppo di miliziani iraniani Basij attaccò l’ambasciata saudita a Teheran e da allora le squadre saudite si sono rifiutate di giocare nella capitale. La situazione è cambiata nel corso degli ultimi anni e la presenza di CR7 lì ha alimentato attesa intorno all'incontro.
La Coppa era il suo terreno di caccia prediletto: gol, record, trofei e ovazioni del pubblico ne hanno scandito la carriera con la maglia del Real Madrid (rispetto alle esperienze in tono minore alla Juventus e al Manchester United). CR7 stesso era il simbolo della Coppa (assieme a Lionel Messi). Ecco perché è strano davvero straniante vederlo "esordire" in un impianto desolatamente vuoto e su un campo di patate (le condizioni del terreno di gioco dell'Azadi di Teheran erano pessime), in mezzo al nulla di emozioni.
Ronaldo ha sì esultato, ma non è stata la stessa cosa anche perché non è riuscito a realizzare una rete (altra anomalia), nonostante abbia avuto ottime occasioni a pochi metri dalla porta. E le ha fallite d'un soffio manifestando insofferenza verso se stesso: ha spalancato le braccia, s'è messo le mani in faccia, la delusione era palpabile sul volto quanto il disagio provato.
In 25 partite disputate con il club saudita da gennaio scorso ha realizzato 21 reti e servito 7 assist: essere rimasto a bocca asciutta in Champions un po' gli rode. Era incredulo, lui stesso non riusciva a capire come avesse sbagliato un'opportunità sula quale in passato avrebbe messo la mano sul fuoco. Però l'ha messa nell'azione che ha innescato Brozovic e propiziato la rete che ha cambiato l'inerzia dell'incontro.
Altra sequenza videoclip particolare. Sostituito al 90°, CR7 ha lasciato il campo e tolto la fascia di capitano. Quando s'è avvicinato ai compagni di squadra ha risposto con un semplice "non so" e una smorfia alla domanda su chi avrebbe dovuto prenderla.
Grazie alla vittoria all'esordio, l'Al Nassr è al comando del Gruppo E con tre punti. Nell'altra partita, l'Istiklol del Tagikistan e Al-Duhail del Qatar hanno pareggiato senza gol. Nella prossima giornata (2 ottobre) la squadra saudita ospiterà l'Istiklol mentre e l'Al-Duhail riceverà il Persepolis SC .