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La cessione di Hakimi non basta, l’Inter rischia di sacrificare un altro big per fare cassa

La partenza di Hakimi è solo una delle prime mosse del piano di dimensionamento e risanamento economico dell’Inter. Sono almeno sei i nomi in lista di sbarco, alcuni dei quali messi in vendita anche per liberarsi degli ingaggi pesanti. Non dovesse bastare, il rischio di vedere sul mercato anche un altro big sarebbe inevitabile.
A cura di Maurizio De Santis
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Ridurre i costi di almeno il 20%. Incassare, risparmiare e ripartire. La strategia di mercato dell'Inter e il piano di dimensionamento economico del club si coniuga, giocoforza, con l'intenzione di non smantellare la rosa – privandola dei pezzi pregiati – ma solo spacchettarla di quelle pedine che possono rivelarsi utili a generare introiti. Somme di denaro che non saranno reinvestite, o almeno non subito, ma serviranno a consolidare una situazione finanziaria provata sia dai riflessi di un anno di Covid sia dalle difficoltà sorte in Cina per il gruppo di Suning.

Consolidare, di questo si tratta considerato che dalla stessa cessione di Achraf Hakimi al Psg la somma messa nel salvadanaio non cambia di molto le cose. Tra valore di mercato e peso a bilancio, margini di trattativa e plusvalenze il ricavato è di una trentina di milioni. Pochi ancora rispetto alle esigenze e servirà ancora sfoltire la rosa per evitare di aprire la casella in uscita anche di un altro big. Soprattutto adesso che la situazione di Eriksen non offre abbastanza garanzie e l'innesto di Calhanoglu è sì un affare (preso in scadenza di contratto dal Milan) ma costituisce ugualmente un aggravio.

Chi? Non Lukaku, che è un punto fermo (sempre non arrivi la classica proposta che non si può rifiutare) anche per la prossima stagione ma si partirà da quei calciatori che – anche nel corso dell'esperienza di Conte – sono finiti ai margini e in prestito per depauperare il capitale umano. Non dovesse bastare, non è da escludere un ulteriore sacrificio eccellente e la Lautaro Martinez (seguito dall'Atletico Madrid) resta il più ambito.

Sono almeno sei, intanto, i nomi in lista di sbarco, alcuni dei quali messi in vendita anche per liberarsi degli ingaggi pesanti. Su tutti Alexis Sanchez e Arturo Vidal ma nel paniere dei beni da mettere sul mercato ci sono anche Ivan Perisic, Radja Nainggolan, Joao Mario e Valentino Lazaro. Tutti giocatori che per diverse ragioni non rientrano nei piani tecnici, né economici.

Il caso del centrocampista portoghese è quello più emblematico: l'Inter lo ingaggiò nell'estate del 2016, arrivò a Milano dopo aver conquistato il titolo europeo con la selezione lusitana contro la Francia. Costò 40 milioni ma non è mai riuscito a imporsi iniziando a far da spola tra Russia, Portogallo e Italia. Sempre in prestito dopo una breve parentesi con Spalletti. Quanto all'attaccante e al centrocampista cileno, età e stipendi percepiti ne fanno un lusso che questa società al momento non può permettersi.

Solo dopo aver sistemato queste situazioni pendenti si potrà ragionare di nuove entrate con attenzione riposta anzitutto sulle corsie laterali che, con l'addio di Hakimi, e la partenze di Young (s'è liberato a parametro zero) e forse anche del croato rischiano di restare indebolite e scoperte.

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