La carriera di Rudi Garcia, dalla Roma al flop con l’Al Nassr: quello che non dice il palmares
Il violino e la chiesa al centro del villaggio sono le due immagini iconiche che tornano in mente ripensando a Rudi Garcia. Le suonò e le cantò all'arbitro per un rigore concesso alla Juve in uno scontro diretto (e venne espulso), infiammò la parte romanista dell'Urbe pronunciando quella frase dopo aver vinto un derby con la Lazio.
Il suo futuro è oggi, sulla panchina del Napoli detentore dello scudetto che lo ha scelto come allenatore per il post Luciano Spalletti che, ironia della sorte, prese il suo posto a gennaio 2016 quando venne esonerato dalla Roma (quinta in classifica) dopo 2 anni in cui aveva dato filo da torcere ai bianconeri piazzandosi secondo con 85 e 70 punti.
Lasciò la Serie A dopo 2 stagioni e mezza con una media punti ragguardevole (1.99 a match, per un totale di 189 punti conquistati) e un bilancio complessivo su 95 partite di 54 vittorie (impreziosit da 42 clean shet), 27 pareggi e 14 sconfitte.
Garcia ha firmato con gli azzurri un contratto biennale – con opzione per il terzo anno in favore del club – e guadagnerà uno stipendio di 3 milioni netti (più bonus legati in base ai risultati) che non graverà molto sulle casse della società grazie ai benefici del Decreto Crescita. Toccherà al francese 59 enne non far rimpiangere il tecnico toscano e tenere alta l'asticella della competitività in Serie A come in Champions.
Il presidente Aurelio De Laurentiis lo ha scelto all'insegna della continuità del modulo (il 4-3-3), della capacità di valorizzare i giocatori, del rapporto qualità/prezzo del neo tesserato e di quelle sensazioni a pelle che nel corso degli anni gli hanno suggerito le candidature giuste.
Tornare in Italia e farlo alla guida della squadra che ha vinto il terzo titolo tricolore dopo 33 anni, oltre ad aver raggiunto un traguardo storico nelle coppe (i quarti di Champions), rappresentano per Garcia (anche) la buona occasione per restituire un po' di smalto a una carriera che s'è un po' sbiadita nel corso del tempo.
Cosa ha vinto Rudi Garcia: 12 anni fa gli unici 2 trofei
L'esonero subito dall'Al Nassr, la squadra saudita che ha fatto all-in prendendo Cristiano Ronaldo e ricoprendolo d'oro, è il punto più basso della sua avventura di allenatore. Il LOSC fu per lui un trampolino di lancio dopo essersi fatto le ossa con Saint-Etienne, Digione e Le Mans. A Napoli può finalmente provare a vincere qualcosa per alimentare quel palmares fermo all'anno di grazia 2010-2011, quando con il Lille divenne campione di Francia e conquistò anche la coppa nazionale.
Sono 12 anni che Garcia non alza un trofeo, c'è andato molto vicino a Marsiglia sfidando in finale di Europa League (2018) l'Atletico Madrid che era una corazzata rispetto all'Olympique e aveva un asso come Antoine Griezmann (sua la doppietta che mise il cappello sul risultato finale di 3-0). Il giro delle squadre che vanno per la maggiore in Ligue 1 si chiude a Lione a margine di un biennio condizionato da alti e bassi per gli effetti e le conseguenze della pandemia.
Nel 2019-2020 il campionato transalpino venne dichiarato concluso in anticipo, cristallizzando il 7° posto in quella porzione di Francia dove il Rodano e la Saona s'abbracciano ma il cammino in Champions – sia pure in stadi desolatamente vuoti e in base a un calendario sfalsato – compensò quell'amarezza.
Il Lione arrivò in semifinale dopo aver battuto la Juve di CR7 negli ottavi ("amici romanisti, ce l'abbiamo fatta", esclamò allora consumando a freddo la vendetta sui bianconeri) ed eliminato nei quarti il Manchester City in maniera abbastanza netta. Cedette il passo solo al Bayern Monaco che avrebbe vinto il trofeo contro il Paris Saint-Germain.
Garcia è legato sentimentalmente a Francesca Brienza dopo essersi separato dalla ex moglie Veronique con la quale ha avuto 3 figlie (Carla, Eva, Lena). La scintilla con la giornalista e conduttrice di Roma Tv, che ha collaborato anche con Rai Sport e La7 seguendo il calcio femminile, scoccò in quegli anni nella Capitale. Resero pubblica la loro relazione in una location d'eccezione, scattando una foto nel Colosseo. A Napoli e nel Golfo avranno solo l'imbarazzo della scelta per il diorama migliore.