La carriera di Icardi è sull’orlo del baratro: dalla Champions ai dilettanti della quinta serie
Il nuovo allenatore, Christophe Galtier, è arrivato al Psg vestendo i panni del rottamatore. Gli hanno chiesto di spacchettare la squadra, estrarre dalla rosa quei pezzi divenuti orpelli costosi e per nulla funzionali al progetto, smontarla e ricostruirla perché il tempo delle vacche grasse è finito anche se il club è nelle mani uno dei presidenti più ricchi al mondo.
Il messaggio lanciato forte e chiaro è uno, rivolto a quei calciatori che non rientrano nei piani della società e del nuovo tecnico: trovatevi un'altra sistemazione e in fretta. Julian Draxler, Idrissa Gueye, Ander Herrera, Layvin Kurzawa e Mauro Icardi sono i nomi finiti dietro la lavagna. A tutti è stato ribadito che non c'è più spazio: messi ai margini, possono allenarsi in momenti differenti e con altri tecnici rispetto allo staff della formazione ufficiale.
L'attaccante argentino ex Inter vive un momento particolare a Parigi, stretto nella morsa del chiacchiericcio sulla vita privata (e l'ennesima fuga di notizia sul presunto tradimento e volontà di divorziare da parte della moglie/agente, Wanda Nara) e di una carriera che ha preso una brutta piega. In Francia era arrivato con i galloni di bomber della Serie A, aveva accarezzato anche il sogno di competere per vincere la Champions ma la realtà s'è rivelata ben differente.
Maurito adesso è considerato superfluo, qualcosa di cui liberarsi, un peso (anche) per i circa 10 milioni di euro a stagione che percepisce. "Cerchiamo la soluzione migliore, può rilanciarsi lontano da qui", ha ammesso il tecnico in conferenza stampa. Pagato profumatamente, non è mai riuscito a dare un senso alla sua esperienza sotto la Torre, a guadagnare fiducia incondizionata e un posto fisso là davanti. Era un killer dell'area di rigore, ora fa cilecca. Ma non è solo colpa sua.
Galtier gli ha preferito un giovanissimo attaccante di 20 anni prelevato in prestito con diritto di riscatto dal Reims, Hugo Ekitiké, e già visto all'opera nel debutto in Ligue 1 contro il Clermont-Foot. Una mossa che rimarca la decisione del Psg di metterlo nella lista delle cessioni e, nel frattempo, tenerlo parcheggiato nel limbo degli esuberi in attesa di sistemazione nonostante abbia un contratto ricco fino al 2024.
Secondo i media transalpini (ne parla L'Equipe) il rischio più grande, concreto che corre è di ritrovarsi nel Championnat National 3, che equivale alla quinta divisione francese dove gioca la seconda squadra del Psg. Com'è possibile che finisca tra i dilettanti? È l'ipotesi più dura a disastrosa, l'epilogo peggiore e ingiusto per il calciatore e il suo talento, ma il timore c'è: è quella che sembra prefigurarsi a meno che non si rassegna a trovare un'altra società. Ma non è così semplice.
In Serie A c'è il Monza che ha messo gli occhi su di lui ma un suo arrivo nel club brianzolo neo-promosso potrebbe verificarsi solo a determinate condizioni economiche nettamente al ribasso rispetto al trattamento attuale. Per il resto, l'unica certezza che esiste al momento è che viene esclusa ogni possibilità di trasferimenti che non assicuri introiti di un certo livello.