La discutibile (e imbarazzante) campagna della Lega di A: 3 scimmie contro il razzismo
Contro il razzismo negli stadi italiani (e non solo in quelli) servono fatti e non parole. Lo ha capito anche la Lega di Serie A che, dopo gli ultimi episodi che hanno coinvolto alcuni giocatori del nostro campionato, ha deciso di scendere in campo con una nuova e importante iniziativa che ha visto la luce nelle ultime ore a Milano. L'idea dei vertici del nostro calcio, ovvero quella di selezionare venti campioni (uno per ogni squadra) da utilizzare come testimonial contro il razzismo, è stata però presentata assieme al dipinto che dovrebbe accompagnare la Lega e i giocatori in questa importante battaglia. Un'opera d'arte che ha suscitato grandi perplessità, alimentato la discussione e creato anche un po' d'imbarazzo. Un progetto artistico contro il razzismo consegnato nella giornata di ieri e realizzato lo scorso 15 maggio durante la Finale di TIM Cup tra Lazio e Atalanta.
Quei volti di 3 scimmie che fanno discutere
Una creazione a dir poco discutibile e sconcertante, dell'artista milanese Simone Fugazzotto, nella quale sono raffigurati i volti di tre scimmie: l'animale dal quale i razzisti hanno preso in prestito il verso da utilizzare contro i giocatori di colore. La scelta secondo l'amministratore delegato De Siervo e la dirigenza della Lega di Serie A, dovrebbe diffondere i valori dell’integrazione, della multiculturalità e della fratellanza. Un'opera d'arte che rimarrà tra l'altro esposta in forma permanente fuori dalla Sala Assemblea della Lega Serie A di via Rosellini a Milano.
Un trittico simbolico per combattere il razzismo negli stadi
Oltre a presentare il ‘Trittico' di scimmie, l'amministratore delegato Luigi De Siervo ha poi elencato le altre iniziative decise per combattere il razzismo nel stadi italiani: "Abbiamo firmato una carta di principio contro il razzismo insieme a tutti i club e abbiamo lanciato una campagna creando una simbolica squadra antirazzismo We are one team".
Tra le iniziative anche una fascia di capitano dedicata alla lotta al razzismo, che farà il suo esordio dal girone di ritorno, e un maggior controllo all'interno degli stadi italiani: "Stiamo potenziando le telecamere negli stadi e stiamo elaborando un software di elaborazione facciale per individuare chi si comporta male allo stadio. Esiste la possibilità per le squadre di negare l'accesso ad alcuni tifosi. Dovremmo riuscire ad avere l'autorizzazione dal garante della privacy e a quel punto i club potranno scegliere chi far entrare e chi no allo stadio. La Lega sarà garante dello standard comune, e tutto questo passa da una decisione dell'assemblea. Inoltre abbiamo creato una Task force, un ufficio antirazzismo stabile".