La bordata di Lloris al Dibu Martinez: “Sono troppo onesto per agire come lui”
Hugo Lloris ha dato l'addio alla nazionale della Francia. Il portiere, record-man di presenze con i Bleus, ha annunciato la notizia in una conferenza stampa. Decine di messaggi per lui, innanzitutto dai compagni di squadra che hanno condiviso davvero mille battaglie. Lloris ha vinto i Mondiali nel 2018 ed è stato protagonista anche in quelli del Qatar, dove ha sfiorato il bis. Un simbolo vero della nazionale transalpina, con cui ha disputato addirittura quattro volte i Mondiali. Ma nella conferenza in cui ha salutato la nazionale ha parlato anche di Benzema e di Emiliano Martinez.
Da capitano non si è nascosto quando si è trattato di parlare di Benzema: "Siamo rimasti tutti sorpresi. Quello che abbiamo vissuto noi giocatori con la sua partenza è questo: ti alleni la sera, lui si infortuna, vai a letto e il giorno dopo quando ti alzi ti dicono che Karim non c'è più. È successo tutto così in fretta. È stato presentato come un problema medico e noi giocatori l'abbiamo scoperto al mattino, in un momento in cui accadeva qualcosa quasi ogni giorno. Ma ci sono molte cose che sono state dette, che sono false o ridicole".
Poi il portiere del Tottenham ha lanciato il suo erede, che è Mike Maignan: "La squadra è pronta a continuare, c’è anche un portiere che è pronto e io ho bisogno di avere un po’ di tempo per me stesso, per la mia famiglia, per i miei figli. Essere stato il portiere della nazionale francese per quattordici stagioni e mezzo è forte, ma è estenuante anche a livello mentale".
Ma sul finire della conferenza stampa Lloris si è tolto qualche sassolino dalla scarpa parlando di calci di rigori. Senza nominarlo ha mandato un messaggio molto preciso al portiere argentino Emiliano Martinez, poco corretto durante i rigori di Argentina-Francia e che non è stato un maestro di sportività subito dopo la partita e anche nei giorni successivi: "Ai rigori non ho avuto molto successo nella mia carriera. Ci sono portieri che hanno più successo di altri. In realtà, ci sono alcune cose che non so fare: scherzare in porta, destabilizzare l’avversario. Sono troppo razionale, troppo onesto per andare su questo terreno. Non saprei come vincere in quel modo, anche se non volevo nemmeno perdere in quel modo".
Poi ha aggiunto: "Per la vittoria dell’Argentina Martinez è stato decisivo. Durante le celebrazioni l'avete visto, non ho bisogno di aggiungere altro. Durante i rigori della finale ha fatto tutto il possibile per destabilizzare".