Kylian Mbappé nel video di addio al PSG ringrazia tutti, ma proprio tutti, tranne uno: è avvelenato
Un barbecue con i tifosi poi i saluti, qualche lacrima per l'emozione, il consueto giro di campo al Parco dei Principi in occasione della partita di campionato con il Tolosa. Si chiuderà così la parabola di Kylian Mbappé al Paris Saint-Germain, con molto folklore e anche un po' di veleno a giudicare da un dettaglio del video in cui ha annunciato ufficialmente quel che tutti sapevano: lascerà il club francese a fine stagione, ha pronta una nuova avventura (lo attende il Real Madrid).
Dopo sette anni e l'ennesima delusione incassata in Champions (la cocente eliminazione contro il Borussia Dortmund), l'attaccante sorprende tutti quando nella coda dei ringraziamenti per l'esperienza vissuta nella capitale transalpina menziona tutti, tranne uno. La persona più importante è tagliata fuori dal video-messaggio di commiato condiviso sui social network attraverso i suoi account.
Mbappé ha una lista di nomi a cui rendere omaggio. Qualcuno gli è rimasto (e gli rimarrà) nel cuore, qualcun altro resterà solo un compagno di viaggio. A tutti dice grazie: direttori sportivi allenatori (da Emery fino a Luis Enrique), dirigenti… ma dimentica quello più importante, colui che ci ha messo (e mette tuttora) i soldi, che ha staccato fiori di assegni milionari per accontentare la stellina del calcio francese. Del presidente, Nasser Al-Khelaifi, non c'è traccia nelle parole del calciatore.
Non può essere una semplice e accidentale amnesia. Difficile credere si tratti solo di un lapsus e di una imperdonabile gaffe alla luce di un rapporto apparso ormai logoro e sfilacciatosi, fino a strapparsi nell'estate scorsa, per la volontà di Mbappé di abbandonare il Psg. Lo avrebbe fatto anche nell'estate scorsa, quando chiarì che non aveva alcuna intenzione di prolungare il contratto in scadenza nel 2025, ma fu costretto a restare. Obtorto collo, ma restò a Parigi. Una stagione ancora, da separato in casa la reazione al trattamenti ricevuto.
L'aver fatto trapelare ai media la sua decisione e cercato di isolarlo anche rispetto ai compagni di squadra è sgarro che Kylian s'è legato al dito. Lui ha rinunciato a un bonus di 100 milioni che avrebbe dovuto intascare – come da contratto – al termine della sua permanenza a Parigi, la società gli ha restituito la quotidianità della vita da spogliatoio. Un do ut des che ha lasciato scorie: malanimo e sospetti, decisioni (quando il tecnico lo ha lasciato in panchina) mal digerite e ritenute una sorta di ritorsione edulcorata per aver scelto il Real Madrid.