Kwadwo Baah deride gli avversari sconfitti emulando la danza di un videogioco, in campo si scatena il caos
Kwadwo Baah del Watford ha scatenato il caos in campo per il comportamento deprecabile tenuto nei confronti degli avversari dopo la vittoria. Quelli del Portsmuth, già delusi la sconfitta, l'hanno presa malissimo al punto da scatenare una sorta di caccia all'uomo per vendicare quell'atteggiamento oltraggioso subito. L'episodio è accaduto al termine della partita di Championship giocata a Santo Stefano, nel tradizionale appuntamento del calcio inglese: gli Hornets trovano la rete del raddoppio nel recupero e mettono in tasca tre punti pesanti per il prosieguo del campionato e poco dopo il compagno di squadra si lascia andare a una forma di celebrazione moto discutibile.
Cosa ha fatto Baaah per meritare riprovazione sotto il profilo umano e la sanzione da parte dell'arbitro? Basta dare un'occhiata ai video che sono apparsi in Rete per capire quanto è stato azzardato: si è messo una mano sulla fronte mimando la lettera L e ha iniziato a scuotere le gambe di lato emulando la danza del popolare videogioco Fortnite. Lo ha fatto sotto gli occhi dei tifosi e dei calciatori del Portsmouth, una mossa interpretata come una provocazione inaccettabile, una palese mancanza di rispetto per aver deriso l'avversario.
La reazione è stata immediata: Baah è stato costretto a fuggire, inseguito dai rivali che avrebbero voluto farsi giustizia. Se l'è cavata grazie all'intervento di alcuni compagni di squadra, che hanno fatto da scudo e calmato i più esagitati, ma non è riuscito a evitare la punizione da parte del direttore di gara che gli ha sventolato il cartellino giallo sotto il naso e poi lo ha espulso per somma di ammonizioni (ne aveva ricevuta una nel corso del match). Morale della favola: quella sciocchezza è costata cara a lui stesso, che salterà la prossima partita contro il Cardiff, e al Watford che dovrà fare i conti con la sua assenza oltre a essersi dovuto quasi scusare per quanto combinato.
Il tecnico, 35enne del Watford, Tom Cleverley, non s'è certo arrampicato sugli specchi per difendere Baah. "Dobbiamo ammettere che se lo meritava (il riferimento è all'espulsione, ndr). Quando vinciamo, dobbiamo farlo nel rispetto dei nostri avversari. E anche se riceviamo provocazioni, serve mantenere la calma perché abbiamo gli occhi puntati addosso. Baah ha esultato in quel mondo perché stava reagendo a qualcosa che aveva subito ma questo non può giustificare il suo atteggiamento".